Dopo un mese di discussioni e rinvii, luce verde al sesto pacchetto di sanzioni da parte dell'Unione europea contro la Russia, che prevede anche l'embargo graduale al greggio russo. L'approvazione formale avverrà mediante procedura scritta, con scadenza domani mattina. Escluso dalla lista di sanzioni però il patriarca della Chiesa ortodossa, Kirill, come richiesto da Budapest.
L'accordo, raggiunto lunedì, ricordiamo, prevede un embargo immediato al petrolio che arriva dalla Russia via mare mentre rinvia lo stop al greggio trasportato attraverso l'oleodotto Druzhba.
"Grazie alla presidenza francese del semestre Ue è stato concordato un altro forte pacchetto di sanzioni contro Putin e il Cremlino", ha scritto in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Di fatto – ha sottolineato – il 90% delle importazioni russe di petrolio all'Ue sarà bandito entro la fine dell’anno. Ciò ridurrà la capacità della Russia di finanziare la sua guerra".
Pronta la risposta di Mosca: a risentirne saranno soprattutto i consumatori europei. "Nell'Ue potrebbe esserci una grave carenza di petrolio e derivati", ha avvertito il vicepresidente del governo russo, Alexander Novak. Il mercato si adeguerà alle sanzioni Ue nell'arco di sei o otto mesi, la Russia, al contempo, sta già pianificando un aumento della produzione, dopo il calo di marzo e aprile, ha aggiunto.
E. P.