La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato: "Washington ed i suoi alleati sono pericolosamente in bilico sull'orlo di un aperto scontro militare con il nostro Paese e ciò significa un conflitto armato diretto tra potenze nucleari".
Facendo riferimento alle forniture occidentali di armi al governo di Kiev, la portavoce ha accusato gli Stati Uniti di aver provocato un "aggravamento della crisi ucraina" e, di conseguenza, di aver aumentato i rischi di uno scontro con Mosca.
Tutto questo proprio mentre gli Usa confermano il loro supporto a Kiev nella guerra contro la Russia e annunciano 1,7 miliardi di nuovi aiuti umanitari all'Ucraina.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ha affermato che non ci sono discussioni in corso sulla ripresa dei colloqui tra Russia e Ucraina. "No, al momento non ci sono discussioni in corso", ha detto Peskov rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se fosse possibile riprendere il processo negoziale.
Intanto Didier Reynders, Commissario europeo per la Giustizia, al termine del consiglio informale di Praga ha dichiarato: "Al momento vengono indagati oltre 21mila possibili crimini di guerra in Ucraina". Reynders ha quindi aggiunto: "Quattordici stati membri dell'Ue stanno conducendo indagini in modo indipendente mentre Polonia, Lituania, Ucraina, Lettonia, Estonia, Slovacchia sono parte di un team d'indagine comune, con al loro fianco Eurojust, la Corte Penale Internazionale dell'Aja e gli Usa".
Anche Papa Francesco si sta muovendo per arrivare alla pace tra Ucraina e Russia. Il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, monsignor Paul Gallagher, ha spiegato che il Pontefice adesso andrà in Canada, ma ha anche anticipato che il Papa sicuramente andrà a Kiev, anche se ancora non si sa quando e come.
Alla ulteriore domanda se Francesco cerca anche un dialogo col presidente russo Vladimir Putin Gallagher ha risposto soltanto: "Noi abbiamo contatti con l'Ambasciata, questo è il nostro canale di comunicazione come il nunzio".
Davide Fifaco