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Uno degli strumenti chiave del piano è la creazione di una banca per la decarbonizzazione dell'industria, finanziata dal Fondo per l'Innovazione dell'UE, il sistema di scambio delle emissioni e i contributi degli Stati membri. Secondo il commissario europeo per il clima, Wopke Hoekstra, la banca potrebbe raccogliere fino a 100 miliardi di euro in dieci anni, cifra che, con investimenti privati, potrebbe quadruplicarsi per ridurre le emissioni industriali fino al 30%. Bruxelles propone anche una semplificazione delle regole sugli aiuti di Stato per favorire le tecnologie a zero emissioni, con una revisione normativa in arrivo per gli Stati membri. Per affrontare il problema del costo instabile dell'energia, il "Patto per l'Industria Pulita" include un piano per ridurre le spese energetiche di famiglie e imprese, eliminare la dipendenza dai combustibili fossili e completare il mercato interno dell'energia. Il commissario europeo per l'energia, Dan Joergensen, ha annunciato misure per accelerare le autorizzazioni alle rinnovabili: sei mesi per i progetti più semplici, due anni per quelli più complessi. Un'altra novità chiave è la separazione del prezzo dell'elettricità da quello del gas per ridurre l'impatto della volatilità di mercato, insieme a una maggiore trasparenza e controllo sui mercati del gas e una riforma delle tariffe elettriche. Secondo la Commissione, l'attuazione delle misure potrebbe portare a un risparmio di 45 miliardi di euro già nel 2025. La vicepresidente Teresa Ribera ha assicurato che il piano è pienamente in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo. Con il "Patto per l'Industria Pulita", l'UE punta quindi a mantenere la leadership nella lotta al cambiamento climatico senza però compromettere la competitività del settore industriale
M.N.