Il regolamento fa parte delle iniziative comunitarie per assicurare l'approvvigionamento energetico per il prossimo inverno. Prevede che gli stoccaggi nazionali di gas siano pieni almeno all'80% prima dell'inverno 2022/2023 e al 90% prima dei periodi invernali successivi. Negli Stati membri con una capacità di stoccaggio molto grande, come Italia, Germania, Austria e Olanda, la soglia da raggiungere sarà il 35% del consumo nazionale annuo di gas negli ultimi cinque anni.
Gli Stati membri senza strutture di stoccaggio sul proprio territorio, come la Slovenia, ma anche Irlanda, Finlandia, Grecia, Estonia e Lituania, stipuleranno accordi per avere accesso alle riserve di stoccaggio del gas in altri Stati membri. Per quanto riguarda la Slovenia, le società del settore hanno al momento disponibili le proprie riserve di gas in strutture di società austriache. Il Consiglio e l'Europarlamento hanno fatto propria la proposta della Commissione esecutiva di trattare gli stoccaggi come infrastruttura critica, con la certificazione obbligatoria di tutti i gestori entro 150 giorni dopo l'entrata in vigore del regolamento per le strutture più importanti e 18 mesi per certificare le altre strutture. Gli operatori non certificati dovranno rinunciare alla proprietà o al controllo degli impianti di stoccaggio. Per la prima volta, inoltre, gli acquisti congiunti di gas trovano spazio in un regolamento, come parte delle misure che gli Stati membri possono adottare per garantire gli obiettivi di riempimento. Gli obblighi riguardanti il riempimento delle strutture di stoccaggio scadranno a fine dicembre 2025. Deroghe sono previste per Cipro, Malta e Irlanda, che non sono direttamente connesse alle reti gas europee. Il regolamento concordato oggi deve ancora venir confermato ufficialmente.
Delio Dessardo