La polizia polacca ha arrestato al confine con la Bielorussia più di 50 migranti entrati nel Paese illegalmente. In precedenza, i media locali hanno riportato che due grandi gruppi di migranti sono riusciti entrare in Polonia illegalmente, sfondando con la forza il recinto al confine tra i due paesi, con l'uso di attrezzi che secondo le autorità polacche sono stati loro forniti dalla Bielorussia. Alcuni di loro sono stati fermati e riportati in Bielorussia, altri sono invece riusciti a fuggire. Al confine, sul versante bielorusso, si trovano ancora centinaia di profughi.
Il Ministero della Difesa di Varsavia accusa il regime di Minsk di violenza contro i migranti; d’altra parte, la Bielorussia afferma che le forze di sicurezza polacche hanno picchiato brutalmente diverse persone che hanno tentano di entrare nell'Unione europea illegalmente. Le storie raccontate dai migranti comunque confermano quanto affermato dal governo polacco e dal'Unione europea, vale a dire che le autorità bielorusse stanno inviando sistematicamente persone ai confini europei.
Contrariamente alle convenzioni internazionali, la Polonia quindi respinge alla frontiera i migranti provenienti dalla Bielorussia. Migliaia di persone, compresi bambini, sono intrappolate al confine in condizioni disumane. Sebbene molti paesi si siano offerti di accettare i migranti, il governo polacco continua a respingerli e rimandarli nelle foreste della Bielorussia.
Il premier polacco, Mateusz Morawiecki, ha fatto visita ai soldati polacchi al confine ringraziandoli per il lavoro svolto nella difesa dei confini dell'Unione europea. In precedenza, Morawiecki aveva affermato che dietro la crisi dei migranti dalla Bielorussia c'è la regia del presidente russo, Vladimir Putin. Il suo neoimperialismo sarebbe la molla che ha spinto il regime bielorusso a usare i migranti come scudi umani per destabilizzare la situazione in Polonia, nei Paesi Baltici e nell'Ue. L'obiettivo di questa politica - secondo Morawiecki - è quello di "rafforzare la posizione della Russia".
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un tweet ha fatto appello ai paesi membri di appoggiare Polonia, Lituania e Lettonia. Michel ha ribadito che l'Unione europea non accetterà questo tentativo di sfruttamento dei migranti.
E. P.