La riunione a Bruxelles degli Ambasciatori Ue sulla distribuzione solidale di una parte dei 10 milioni del vaccino Biontech-Pfizer anticipata al secondo trimestre si è conclusa senza una decisione unanime. Austria, Slovenia e Repubblica Ceca non hanno dato il loro assenso alla proposta di mediazione. Per questo motivo, gli altri 24 Stati membri si stanno organizzando per l'azione di solidarietà, in modo che i cinque Paesi più colpiti dalla penuria di vaccini - Bulgaria, Estonia, Croazia, Lettonia e Slovacchia - possano comunque ricevere i 2,8 milioni di dosi in più. La mediazione prevedeva che sette milioni di sieri venissero distribuiti secondo il criterio pro-rata, cioè la chiave basata sulla popolazione di ogni singolo Paese, mentre i restanti tre milioni dovessero venir suddivisi secondo uno schema di solidarietà che, secondo Janša, avrebbe dovuto riguardare almeno la metà dei dieci milioni di sieri, in modo da includere anche la repubblica ceca. Diplomatici europei hanno definito deplorevole che Vienna, Lubiana e Praga si siano rifiutati di fare un gesto solidale, mentre la vasta maggioranza dei paesi membri mostra solidarietà ai Paesi colpiti dalla penuria di vaccini. Immediata la reazione del cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, che ha deciso di intraprendere la via di una soluzione bilaterale: questa prevede che Vienna ceda 30 mila dosi di vaccino a favore della Repubblica Ceca. La cancelleria austriaca ha inoltre lodato la prontezza di alcuni altri Paesi europei a prender parte all'iniziativa. Tra questi anche la Slovenia che ha deciso di aiutare Praga con 10.000 dosi di vaccino. Il premier ceco Andrej Babiš ha ringraziato Lubiana per il generoso gesto, sottolineando come si tratti di sieri di cui la Slovenia farà difficilmente a meno. Gli esperti dell'agenzia di stampa Bloomberg si sono intanto detti critici nei confronti delle dichiarazioni del commissario europeo incaricato della campagna dei vaccini Thierry Breton che aveva parlato di possibile immunità di gregge in estate. Stando al documento circolato tra gli ambasciatori Ue, solo il 55% della popolazione europea sarà vaccinato entro il 30 giugno. Per l'immunità di gruppo, gli esperti indicano infatti una soglia media del 70%. Che a questi ritmi sembra un miraggio.
Maja Novak