Il vertice virtuale dei capi di Stato e di governo europei si è concluso con diverse questioni irrisolte. I leader si sono confrontati sulla strategia da usare per garantire la filiera dei vaccini contro il coronavirus. La proposta della Commissione europea di inasprire il blocco delle esportazioni verso i paesi terzi non solidali ha incontrato la riluttanza di alcuni leader, che temono ripercussioni più gravi. Si teme infatti che ulteriori restrizioni possano provocare altri paesi in tutto il mondo e dare il via a restrizioni reciproche. Tra i cauti ci sono Belgio, Olanda, Irlanda, Danimarca e Svezia, mentre l'Austria di Sebastian Kurz durante la riunione ha minacciato di imporre un veto se non verranno consegnate le 10 milioni di dosi del vaccino Pfizer/BioNtech ai paesi che sono in carenza. In conclusione i leader hanno confermato che "la chiave della ripartizione delle dosi è in base alla popolazione".
Nel vertice dell'Unione si è parlato, inoltre, dei certificati digitali europei, per tornare a spostarsi se le condizioni epidemiologiche del Covid lo permetteranno. Tra i temi di politica estera l'Ue apre alla ripresa delle relazioni con la Turchia e al rafforzamento delle collaborazioni in alcuni settori strategici, ma a condizione che Ankara prosegua sulla strada positiva iniziata con l'interruzione delle perforazioni illegali, la ripresa dei colloqui con la Grecia e il riavvio dei negoziati con Cipro. (a.c.)
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