L'Unione europea destinerà 220 milioni di euro per aiutare gli Stati membri nel trasporto dei pazienti affetti da coronavirus oltreconfine. Lo ha annunciato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, dopo il vertice virtuale di ieri. I leader hanno inoltre chiesto un approccio comune ai test antigenici e alla vaccinazione nonché al rafforzamento dell'uso delle applicazioni per il tracciamento dei contatti delle persone affette da coronavirus. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha fatto un appello all’unità dell'Ue, secondo le sue parole infatti siamo tutti sulla stessa barca. La solidarietà è importante come mai prima d'ora, ha sottolineato Michel.
Durante il vertice virtuale, i leader dei Paesi europei avuto uno scambio di esperienze ed un dibattito su come potersi aiutare a vicenda durante la crisi-Covid. I capi di Stato e di governo hanno chiesto un approccio comune nell'uso di test antigenici, al fine di ridurre gli effetti negativi della pandemia sulla libera circolazione delle persone. Il presidente del Consiglio Ue ha fatto un appello per un maggiore uso delle app per il tracciamento dei malati Covid e proposto moduli comuni per la localizzazione dei viaggiatori nonché l'armonizzazione delle regole sulla quarantena.
I leader europei si sono impegnati per un approccio comune alla vaccinazione, riguardo il quale Michel ha sottolineato la necessità di garantire un'equa distribuzione dei vaccini quando saranno disponibili, una definizione armonizzata dei gruppi di persone che avranno priorità di accesso ai vaccini, una logistica di distribuzione appropriata ed una comunicazione adeguata.
La presidente della Commissione europea, von der Leyen, ha chiesto ai leader Ue un migliore scambio di informazioni, esperienze e analisi nonché di garantire test e tracciamenti dei contatti delle persone infette e di definire un approccio comune alla vaccinazione. L'obiettivo dell'Ue è quello di introdurre moduli comuni per la localizzazione dei viaggiatori, usati finora in 11 Paesi, che però non sono ancora armonizzati. Secondo la presidente della Commissione, la chiusura dei confini durante la prima ondata di contagi da Covid-19 non è stata una buona mossa, ora l'approccio è diverso. Anche numerosi leader Ue si sono espressi contro la chiusura delle frontiere interne.
E. P.