I leader europei dopo un negoziato record hanno quindi raggiunto un accordo sul Recovery Fund ed il Bilancio dell'Unione europea dal 2021 al 2027. All'adozione delle conclusioni è seguito un applauso. Le misure economiche approvate portano una dotazione di 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi di sussidi, mentre il bilancio è stato fissato a 1.074 miliardi. Accordo decisamente complesso, come dimostrato dalla durata record del vertice, che è entrato nella storia come il più lungo dell’Unione, iniziato lo scorso venerdì mattina.
"L'abbiamo fatto. Ci siamo riusciti - ha dischiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. "L'Europa è solida, è unita. È stato difficile, ma è stata una maratona che è finita con un successo per tutti. È un momento centrale nella storia dell'Europa. È la prima volta che rafforziamo insieme le nostre economie contro la crisi". Per il presidente francese Emmanuel Macron si tratta di una "giornata storica per l'Europa".
"Abbiamo un accordo. E' un buon accordo! L'Unione europea non ha mai deciso di investire in modo così ambizioso nel futuro", ha twittato la premier belga Sophie Wilmes.
Nessuno dei 27 leader europei esce sconfitto dai negoziati, tanti però i vincitori, a partire dai paesi “mediterranei”, con in testa Italia e Spagna, che hanno portato a casa un guadagno netto sui fondi del Recovery e soprattutto sulle sovvenzioni a fondo perduto che, anche se scendono sotto i 400 miliardi, non riducono di molto la parte destinata ai piani di rilancio rispetto alla proposta iniziale, mentre addirittura sale la parte di prestiti. Ma neanche i Paesi “frugali” si possono considerare sconfitti, visto che hanno ottenuto di scendere sotto la soglia psicologica dei 400 miliardi di sussidi, partendo da una proposta iniziale di 500 miliardi. Inoltre, hanno dimostrato ai loro elettori di aver saputo tenere testa all'asse franco-tedesco, piegandolo, e riuscendo anche ad aumentare i 'rebates', cioè i loro sconti al bilancio.
Davide Fifaco