Una capitale europea della cultura all'insegna della collaborazione transfrontaliera. Un progetto in cui ha fermamente creduto un intero territorio, dove le amministrazioni comunali di Gorizia e Nova Gorica hanno lavorato alacremente all’insegna della collaborazione transfrontaliera; anche in un periodo difficile come quello della pandemia. Restano le immagini dei due sindaci con i loro tavoli attaccati alla rete, messa nel marzo scorso in piazza della Transalpina e restano mille iniziative di collaborazione tra le due città.
Ora è il tempo di festeggiare una vittoria in cui hanno creduto in molti, dal Ministero degli esteri sloveno, alla regione Friuli - Venezia Giulia. “Abbiamo fatto salti di gioia- ci racconta Vensa Humar, coordinatrice del progetto- credevamo nella vittoria, ma sapevamo che fino a quando non veniva letto il nome della città prescelta poteva accadere di tutto. Adesso dopo quattro anni di lavoro e dopo due anni di preparativi veramente intensi per stilare i due libri di candidatura siamo al traguardo. Stiamo ancora festeggiando insieme al confine sulla piazza Transalpina - Europa e siamo tutti felicissimi, tanto che i salti di gioia non li abbiamo fatto solo metaforicamente ma anche realmente".
Nelle immagini sembrava che i due sindaci, Klemen Miklavec e Rodolfo Ziberna, avessero vinto i mondiali di calcio.
“Mi pare proprio di sì. Il sindaco Ziberna ha anche un passato da calciatore, quindi sa come fare. Al di là delle battute, mi sembra sia importante per le due città. Ci rendiamo conto che questo titolo, se ce lo giochiamo bene, può essere l’inizio di un nuovo periodo, non solo per Nova Gorica e Gorizia, ma anche per la regione e per tutto il territorio. Quando noi diciamo che questa candidatura vuole essere un messaggio, una soluzione, un caso positivo per l’Europa lo crediamo veramente, quindi non è vuota retorica. Credo che anche la Commissione di esperti l’abbia capito. Io guardavo l’espressione della presidente della giuria, Cristina Farinha, ho visto la sua commozione, quindi credo che il nostro messaggio sia stato veramente capito dalla commissione europea e ne siamo felicissimi".
Avete lavorato tanto per arrivare a questo traguardo ed ora dovrete lavorare ancora di più.
"Abbiamo lavorato tanto, ma abbiamo lavorato anche poco se pensiamo a quello che si dovrà fare nei prossimi quattro anni. Scrivere un libro di candidatura è difficile, ma mettere insieme delle parole è più facile che realizzare dei progetti concreti. Adesso abbiamo quattro anni per dimostrare che possiamo realizzare tutto quello che abbiamo annunciato. Con il Gruppo europeo di cooperazione territoriale -GECT GO - siamo molto operativi, sappiamo benissimo quello che c’è da fare e quello che dobbiamo fare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, quindi non ho dubbi che ce la faremo".
Stefano Lusa