Luce verde dell'Unione Europea all'avvio dei negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina. Ad annunciarlo ieri sera il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, con un messaggio su X. "Congratulazioni! Il vostro posto è nella nostra famiglia europea. La decisione presa rappresenta un passo avanti fondamentale nel vostro percorso verso l'Ue. Ora il duro lavoro deve continuare affinché la Bosnia-Erzegovina avanzi costantemente, come vuole il vostro popolo", così Michel. Sulla base della raccomandazione della Commissione del 12 marzo scorso, il Consiglio europeo ha deciso quindi di avviare i negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina ma invita la Commissione stessa a preparare il quadro negoziale solo quando saranno stati compiuti tutti i passi indicati nella raccomandazione. La formulazione delle conclusioni è stata lievemente modificata in senso più restrittivo rispetto alle bozze precedenti. La decisione sull'avvio dei negoziati di adesione ha incontrato le forti perplessità di un gruppo di Stati membri, tra cui Olanda, Danimarca, Francia ed Estonia, secondo cui i progressi raggiunti finora dal paese balcanico nel percorso europeo sarebbero ancora limitati. Il gruppo "Amici dei Balcani occidentali", che riunisce diversi Stati, tra cui Slovenia, Italia, Austria e Ungheria, ha invece voluto imprimere un'accelerazione al processo di integrazione. hanno invece voluto imprimere un'accelerazione al processo di integrazione. I leader politici della Bosnia-Erzegovina hanno accolto con entusiasmo la decisione di Bruxelles, definita una dei più grandi risultati del paese sulla strada verso l'Europa comunitaria. Sarajevo aveva inoltrato la richiesta di adesione nel febbraio del 2016. Soddisfazione del premier sloveno, Robert Golob: "con la conferma dell'avvio dei negoziati Sarajevo ha compiuto un importante passo sulla strada delle integrazioni europee". La Slovenia è tra i paesi maggiormente impegnati a sostenere il cammino della Bosnia-Erzegovina verso l'UE. Il Ministro degli Esteri, Tanja Fajon, saluta a sua volta la decisione del Consiglio europeo, sottolineando che i cittadini della Bosnia-Erzegovina hanno diritto ad una vita migliore. Lunedi la capo diplomazia sarà in visita a Sarajevo.
Delio Dessardo