Anche quest'anno la manifestazione "Confini aperti", fortemente voluta dai sindaci di Erpelle - Cosina e Lanischie, Saša Lekavec Svetelšek e Roberta Medica, alle quali si è affiancato quello di San Dorligo della Valle Sandy Klun, hanno fatto aprire il portone di ferro che solitamente blocca la frontiera croato-slovena tra Vodizze e Golaz, sui monti della Cicceria. Ed è proprio lì che in mattinata i tre sindaci si sono dati simbolicamente la mano per ribadire che nessuna barriera fisica è riuscita e mai riuscirà ad interrompere i legami tra le genti di questa terra.
Concetto ribadito pure nel primo pomeriggio a Golaz, dove si è tenuta la manifestazione centrale che ha visto presente il ministro degli esteri sloveno Tanja Fajon. "L'Europa si costruisce dalla base e quella base siete voi che ci avete più volte - in tutti questi anni - indicato la strada giusta; anche perciò mi piace definirvi come la vera diplomazia dei nostri rispettivi paesi", ha detto la Fajon indicando molte opportunità di valorizzazione e sviluppo per quest'area istriana e, sollecitata da alcuni interventi precedenti, ha confermato la volontà del governo sloveno di rimuovere il filo spinato lungo la frontiera con la Croazia e di sostenere l'ingresso di Zagabria nell'area Schengen.
"Mi auguro che il confine aperto non sia la manifestazione di un giorno ma diventi quotidianità", ha detto la capo diplomazia slovena. "Il bel rapporto tra i vostri comuni celebra l'amicizia, e questo è un grande gesto", ha affermato la vice-presidente della Regione istriana Jessica Acquavita, secondo la quale uno degli insegnamenti più belli dell'Istria e che nonostante i confini si riesce a vivere come se non ci fossero.
(lpa)