Il sistema elettorale greco è un "proporzionale rafforzato": il partito che prende la maggioranza relativa a livello nazionale ottiene un bonus di 50 seggi, per avere la maggioranza assoluta dei 300 seggi che compongono il parlamento monocamerale. Le ultime rilevazioni demoscopiche prevedono il ritorno al potere dello storico partito conservatore Nuova Democrazia con un vantaggio di oltre 10 punti percentuali, ovvero il 37 percento dei consensi, che permetterebbe al partito d'opposizione di assicurarsi la maggioranza assoluta. La formazione guidata da Kyriakos Mitsotakis ha centrato il suo programma sulle riforme con l'intento di dare un nuovo impulso all'economia nazionale e sulle strategie per attirare nuovi investimenti. Syriza scende quindi al secondo posto con una forbice che va dal 25 al 28%: nei confronti di Tsipras c'è molta disillusione ed il partito paga gli effetti della lunga crisi economica e delle severe misure di austerità imposte dall'Ue in cambio del prestito di salvataggio. Gli elettori puniscono anche l'estrema destra neonazista di Alba Dorata, che nei sondaggi non raggiunge nemmeno la soglia del 4%. Anche i mercati puntano intanto sulla vittoria del centrodestra di Mitsotakis: la Borsa di Atene è cresciuta da inizio anno del 45% circa, la miglior performance a livello mondiale, con una fiammata al rialzo dopo il successo di Nuova Democrazia alle europee di fine maggio. Le ragioni di questa improvvisa accelerazione sono da ricercare nella convinzione che la vittoria di Mitsotakis possa creare un ambiente più favorevole agli investimenti esteri, vista la sua apertura alle privatizzazioni.
Maja Novak