Solo un terremoto politico e non finanziario, quello causato dai risultati elettorali in Italia, dove il mercato ha retto davanti all'avanzata dei Cinque stelle e della Lega. Intanto prendono il via le prime consultazioni. Matteo Salvini è stato ad Arcore; mentre il battuto Renzi è andato a sciare, rimandando il dibattito interno al suo partito su un appoggio o meno ad un governo pentastellato.
Nonostante la visione catastrofica prima delle politiche in Italia, le borse mondiali hanno retto. Solo un leggero calo dello Spread; ma i titoli, eccetto Mediaset, reggono confermando quello che è ormai un trend elettorale: da alcuni anni i movimenti anti-establishment non sembrano più spaventare l'economia, che anzi anche inq uest'occasione conferma il clima di relativa serenità che aleggia all'interno dei mercati.
"I 5 Stelle non fanno paura, valutiamo i provvedimenti, stiamo parlando di partiti democratici", ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia secondo il quale, "l'importante è che si assicuri un Governo al Paese" è che "non si cambino provvedimenti che hanno avuto effetti sull'economia reale". "Salvini e Di Maio non li conosco, non mi spaventano. Paura del M5S? Ne abbiamo passate di peggio". Lo ha detto l'amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne durante la conferenza stampa al Salone dell'Auto di Ginevra.
Intanto iniziano i primi abboccamenti in vista della formazione del Governo, al quale, il dimissionario segretario del PD Matteo Renzi ha detto di non volerne fare parte, scegliendo oggi di andare a sciare invece che partecipare ai primi incontri. Da parte dei Cinque stelle nulla si muove. D'altronde la partita sembra poter premiare coloro che riusciranno ad essere meno frettolosi.