Nata sui social con un post ufficiale e numerosi commenti che sono degenerati in uno scontro acceso, sta assumendo una rilevanza pure nazionale la polemica che si è accesa tra le sezioni locali del partito democratico e il partito Sinistra-Levica, per l’intervento previsto del leader dell’SDS, Janez Janša sul tema delle migrazioni. Secondo la sezione locale della Sinistra un luogo aperto e inclusivo come un teatro non dovrebbe ospitare un evento che ha l’obiettivo di seminare paura, odio e xenofobia. La Levica-Sinistra ha inoltre puntato il dito verso i Comitati comunali dell’SDS di Capodistria ed Ancarano per i post screditanti e offensivi. Come ci ha spiegato Alan Medveš, segretario del gruppo parlamentare di Sinsitra e consigliere comunale di Capodistria: “Già a dicembre il consigliere comunale del partito democratico voleva che si discutesse sul problema dei migranti e dei rischi che comporta per la stabilità nel centro di Lubiana; allora abbiamo sottolineato che questo discorso non ha a che vedere con il centro città di Capodistria e in secondo luogo che è sempre incentrato a diffondere l’intolleranza. A meno di un mese, l’SDS organizza un evento pubblico, strettamente politico presso il teatro capodistriano. Secondo noi è un posto di cultura, un posto che deve includere e non dividere e seminare odio e quindi tali eventi non dovrebbero essere organizzati presso un ente pubblico anche se ha il diritto di dare in affitto i propri spazi a chiunque. Si tratta di una scelta politica ma pure morale se eventi di questo tipo devono fare parte del programma di un teatro e se è opportuno esporre tale evento sulla pagina web dell’istituzione”.
Jure Colja, il Consigliere comunale capodistriano dalle file dell’SDS che ha posto all’attenzione la problematica dei migranti all’ultima seduta del consiglio e sui presunti contatti tra il governo e diversi sindaci sulla possibilità di ospitare i migranti in nuove strutture di accoglienza, ha commentato così l’iniziativa della Sinistra volta a non dare spazio a Janša in teatro: “Questa è una pratica costante portata avanti dal Partito Sinistra. Nel momento che non sono d’accordo con quanto viene detto, etichettano la persona come xenofobe, mentre non dicono nulla quando per esempio la scrittrice Svetlana Makarovič dichiara in diverse istituzioni culturali che bisogna odiare i cristiani e utilizza termini offensivi e parolacce. Per quanto mi riguarda è un triste tentativo di censurare un argomento sul quale la sinistra non vuole che si discuta; l’immigrazione rappresenta un problema di sicurezza sia per l’Europa che per la Slovenia e i nostri forum pubblici si svolgono ad un certo livello culturale e in base ai fatti e non si basano sugli insulti o sulla xenofobia. È tempo che la Sinistra si renda conto che viviamo in una società aperta e di conseguenza metta in pratica le sue grandi parole sull’accettazione, piuttosto che cercare di vietare l’evento. Mi ricorda i tempi del partito unico nel quale la Sinistra sembra ancora vivere. Se c'è qualcuno che fomenta l’odio, sono proprio loro con queste mosse inaccettabili, questa mentalità e azioni simili hanno portato anche alle foibe, eventi che nessuno vuole più”.
Dionizij Botter