"Gli impiegati nel reparto di produzione sono stati mandati a casa, a lavorare sono rimasti soltanto i magazzinieri". A renderlo noto è stato il sindacalista Sašo Ristič.
Nel 2015 l'azienda contava 25 lavoratori, adesso c'è ne sono 15. In molti hanno dato le dimissioni perché ricevevano i salari in ritardo, neanche i contributi venivano versati in tempo, aspettano ancora di ricevere i versamenti per l'aggiunta ferie.
Secondo il quotidiano Primorske novice, Pikl avrebbe anche difficoltà a saldare i conti con i fornitori e con i precedenti proprietari, a cui deve diverse rate d'affitto arretrato. Alcuni giorni fa il proprietario della Tomos aveva assicurato che avrebbe effettuato i pagamenti appena sarebbe stato possibile e si era difeso dicendo che anche le altre imprese ritardano con i pagamenti. In quell'occasione aveva inoltre annunciato che presto avrebbe spostato la produzione in un'altra sede, liberando gli spazi della Hidria.
Zlatko Bera, un ex impiegato ha commentato la vicenda affermando di essersene andato al momento giusto, dopo un anno infatti le cose sembrano andare sempre peggio. Intanto Iztok Pikl non è reperibile ormai da diversi giorni, apparentemente per motivi di lavoro.