Foto: EPA
Foto: EPA

Per il presidente emerito della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, sono stati disposti i funerali di Stato che si svolgeranno martedì, 26 settembre, alla Camera, con una cerimonia laica. La camera ardente a Palazzo Madama sarà aperta domenica alle 10 alla presenza dei presidenti della Repubblica e del Senato, Sergio Mattarella e Ignazio La Russa.

Fino al giorno della celebrazione delle esequie, sugli edifici pubblici dell'intero territorio nazionale e sulle sedi delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane all'estero, saranno esposte a mezz'asta le bandiere nazionale ed europea. Lo si legge nel provvedimento deciso dal sottosegretario di Stato, Alfredo Mantovano, precisando che "il giorno delle celebrazioni delle esequie di Stato sarà dichiarato lutto nazionale".
Espressioni di cordoglio arrivano da tutto il mondo politico istituzionale e internazionale. "Nella vita di Giorgio Napolitano si specchia larga parte della storia della seconda metà del Novecento, con i suoi drammi, la sua complessità, i suoi traguardi, le sue speranze". Lo ha detto il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. "Napolitano ha interpretato battaglie per pace e sviluppo sociale", ha aggiunto. La premier, Giorgia Meloni, ha espresso cordoglio a nome del governo di Roma. In una nota si legge: "Alla famiglia un pensiero e le più sentite condoglianze".
Manifestazioni di cordoglio per la morte di Napolitano arrivano anche dalla Slovenia. In un post sul social X la presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar, ha espresso cordoglio a Sergio Mattarella e ai cittadini italiani a nome di tutto il Paese. L'ex capo dello Stato, Borut Pahor, sempre su X, ha ringraziato Napolitano per il suo impegno per i buoni rapporti tra sloveni e italiani: "Rimarrà per sempre nei miei ricordi più preziosi".
Cordoglio anche da parte di numerosi leader e politici internazionali, dal segretario di Stato americano, Antony Blinken, dal leader dell'Eliseo, Emmanuel Macron, dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e dall'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ma anche dal presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, dal capo del Cremlino, Vladimir Putin, e da Papa Francesco: "Ne ho apprezzato l'umanità", ha affermato il Pontefice.