Sergio Mattarella non ha atteso oltre e, imprimendo un’accelerazione alla nascita del nuovo governo, ha dato il via alle consultazioni con l’obiettivo di assegnare l’incarico e far giurare il governo entro la fine della settimana.
La conferma ufficiale dell’avvio delle consultazioni era giunta ieri sera, con un comunicato del Quirinale che convocava tutti i gruppi parlamentari al Colle nella giornata di oggi, con l’unica eccezione del centro destra che sarà invece ascoltato dal Capo dello Stato domani mattina.
Visto il risultato delle elezioni e la composizione del Parlamento, ci sono ben pochi dubbi sulla decisione di Mattarella, che già domani sera, terminato il vertice europeo, ultimo impegno ufficiale per Mario Draghi, potrebbe assegnare l’incarico di formare il governo alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Con questi tempi il nuovo esecutivo potrebbe giurare nel fine settimana, probabilmente domenica con il “passaggio della Campanella” a Palazzo Chigi e il primo Consiglio dei ministri, per poi presentarsi alle Camere per la fiducia martedì prossimo.
I tempi potrebbero variare di qualche giorno, ma si prevede saranno comunque rapidissimi.
Come di consueto il primo a salire al Colle questa mattina alle 10:00 è stato il Presidente del Senato e seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, che ha definito il colloquio “molto cordiale", seguito un’ora dopo dal Presidente della Camera Lorenzo Fontana e dal gruppo parlamentare delle Autonomie e Misto del Senato.
Julia Unterberger, del Gruppo per le Autonomie, ha confermato che "visto l'esito delle elezioni è giusto che Giorgia Meloni sia incaricata Presidente del Consiglio", ma, ha aggiunto, per quanto riguarda la fiducia "il nostro orientamento è quello di votare contro perché devono dimostrarci un cambio di atteggiamento, non è però ancora detta l'ultima parola e decideremo anche in base ai ministri". "Abbiamo paura", ha concluso, di una coalizione "con un primo partito nazionalista, sovranista. In passato abbiamo avuto problemi con FdI perchè hanno difficoltà ad accettare il diverso" ma "spero che avranno in futuro con noi un approccio più costruttivo".
Nel pomeriggio, dopo una telefonata fra Sergio Mattarella e il Presidente emerito Giorgio Napolitano (che non può recarsi al Quirinale per problemi di salute), dalle 16 alle 19, ogni mezz'ora, si succederanno al Colle il gruppo Misto della Camera, la componente Verdi-Sinistra, i gruppi di Azione-Italia Viva, del Movimento Cinque Stelle e infine quello del Pd.
Domattina alle 10:30 sarà la volta del centrodestra, che salirà al Colle unito in un’unica delegazione, che comprende Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Moderati, e il Movimento degli italiani all'estero.
La delegazione sarà guidata dalla stessa Giorgia Meloni, che intanto sta ultimando la lista dei ministri, nonostante le fibrillazioni che, anche nelle ultime ore, stanno attraversando il centro destra, in particolare a causa delle esternazioni di Silvio Berlusconi, che ha nuovamente difeso la posizione di Vladimir Putin, causando anche la reazione delle istituzioni europee e probabilmente precludendo la nomina di Antonio Tajani al ministero degli esteri.
Alessandro Martegani