L’ opposizione abbandona i lavori e manca il quorum per l’approvazione del Bilancio consuntivo e di quello preventivo. Una riunione sofferta dove nonostante la parola compromesso sia stata la più ripetuta non si è riusciti a trovare quella conciliazione auspicata da tutti ma voluta da nessuno. Il dibattito caratterizzato in alcuni momenti da toni offensivi e parole irrispettose si è incagliato al primo punto. Dopo quattro ore di confronto ed una pausa che avrebbe dovuto dar modo a maggioranza e opposizione di trovare un’intesa che prevedeva di demandare ad un Gruppo di lavoro misto l’elaborazione delle modifiche basate sulle proposte emerse nel dibattito pubblico i consiglieri de ‘’La Svolta’’ sono rientrati in aula chiedendo di mettere subito al voto la parte relativa alle elezioni ovvero al passaggio dall’ attuale voto diretto a quello indiretto dei vertici UI. Una richiesta che con i 17 voti ottenuti è stata però bocciata. Decisione che ha indotto i consiglieri dell’opposizione ad abbandonare i lavori lasciando senza quorum l’Assemblea che così non ha potuto votare il Piano finanziario 2018 ma soprattutto il Bilancio consuntivo 2017 che va inoltrato ai competenti organi croati entro il 28 febbraio ovvero entro domani. Ritornando al dibattito sullo statuto che sta provocando profonde e pericolose spaccature all’ interno della CNI va ribadito che i punti centrali del confronto sono stati quelli ormai noti da tempo: modalità di elezione dei vertici, rappresentatività territoriale degli stessi, retroattività, numero dei mandati, rinnovamento dei quadri dirigenziali, competenze della Giunta esecutiva. E se da una parte l’opposizione e i consiglieri di Fiume, Rovigno ma soprattutto Pola con in testa Fabrizio Radin che presiede il Comitato per lo statuto, sono tornati a rivendicare un ruolo più importante per i sodalizi dall’ altra il gruppo ‘’Orgoglio Italiano” ha sostenuto che solo un Unione forte, unitaria ed autonoma potrà tutelare gli interessi della Comunità nazionale italiana. Sorvolata la proposta avanzata al termine della riunione dal presidente UI, Furio Radin che suggeriva l’elezione diretta del presidente dell’Unione e quella indiretta dei presidenti di Giunta e Assemblea ieri sera a Buie si è sentito dire che l’Unione Italiana farebbe troppa politica e che da associazione di cittadini dovrebbe tornare ad occuparsi dei temi specifici della minoranza. Lo ha ricordato anche la nuova presidente dell’Assemblea, Tamara Brussich che sospendendo la seduta ha stigmatizzato il comportamento dei consiglieri di “Orgoglio Italiano” e quello dei mezzi d’informazione: i primi colpevoli per non aver colto la mano tesa dell’opposizione i secondi perché al servizio del presidente dell’esecutivo Tremul. Come detto la riunione è stata sospesa per mancanza del numero legale e dovrebbe riprendere in data da stabilire.