Foto: EPA
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Dopo mesi di sforzi che non hanno portato ad alcun risultato, il Qatar ha ritirato la sua mediazione tra Israele e Hamas per arrivare ad una tregua a Gaza. Lo ha reso noto un funzionario al corrente della questione. Sia Tel Aviv che il movimento estremista palestinese nonché l'amministrazione statunitense sono stati già informati della decisione di Doha di sospendere la mediazione fino a quando le due parti si rifiuteranno di trattare un'intesa in buona fede.
Il funzionario ha poi aggiunto che l'ufficio politico di Hamas in Qatar quindi "non ha più ragion d'essere", senza precisare se sarà chiuso o meno. Hamas ha però affermato di "non ha ricevuto alcuna richiesta" di lasciare il Qatar, secondo una fonte del movimento. Doha, lo ricordiamo, ha ospitato l'ufficio politico di Hamas per più di 10 anni. È stato aperto nel 2012 "in coordinamento con il governo americano, a seguito della sua richiesta di avere un canale di comunicazione" con Hamas, ha spiegato un funzionario qatariota, ed è stato "utilizzato per la mediazione coordinata con diverse amministrazioni americane per stabilizzare la situazione a Gaza e in Israele". Da quando però il gruppo militante palestinese ha rifiutato l'ultima proposta di tregua e un accordo sugli ostaggi, secondo un funzionario statunitense, Washington ha detto al Qatar che la presenza di Hamas a Doha non è più accettabile.
Con l'aiuto di Stati Uniti ed Egitto, il Qatar ha svolto un ruolo importante nella mediazione tra le due parti in conflitto. Ha anche mediato l'unica tregua temporanea raggiunta, circa un anno fa, durata una settimana, che ha portato al rilascio di alcuni ostaggi detenuti da Hamas a Gaza in cambio di prigionieri palestinesi in Israele. Sono state poi numerose le sessioni negoziali che però non hanno portato alcun risultato. Il movimento estremista palestinese e Israele continuano ad accusarsi reciprocamente di bloccare ogni possibile intesa, rifiutandosi di accettare le condizioni poste dall'altra parte per un cessate il fuoco.