Foto: EPA
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"Non ci sono ancora le grandi battaglie di cui si parla tanto negli ultimi giorni. Ma in generale potremmo dire che l'offensiva è già iniziata", ha detto il consigliere del ministro dell'Interno di Kiev, Vadym Denysenko, segnalando esplosioni nella notte nella regione di Dnipro e il proseguimento degli attacchi a Kharkiv, seconda città ucraina. Nelle ultime 24 ore la zona è stata bombardata 66 volte. L'esercito russo ha usato artiglieria, mortai e sistemi lanciarazzi multipli sui quartieri residenziali, provocando alcune vittime e numerosi feriti. Lo ha reso noto il governatore della regione.
A Lugansk, intanto, i russi sono stati respinti, ma le infrastrutture hanno subito ingenti danni. A Zaporizhzhya la situazione umanitaria risulta essere molto difficile.
Sempre più intensi i combattimenti a Mariupol, dove l'esercito di Mosca è riuscito a conquistare nuovo terreno. La città portuale è ora divisa in due parti, secondo un gruppo di esperti dell'Istituto per lo studio della guerra. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, durante il suo discorso davanti al parlamento della Corea del Sud, ha affermato che sono decine di migliaia le persone morte a Mariupol, la città è distrutta e bloccata dai russi dal primo marzo, l'offensiva non si ferma. "Vogliono fare di Mariupol una città evanescente", ha detto Zelensky.
Intanto nella zona di Kiev - dal ritiro delle truppe russe - finora sarebbero stati trovati oltre 1.200 cadaveri. Le autorità attualmente stanno esaminando 5.600 casi di presunti crimini di guerra, che le forze russe starebbero nascondendo dall'inizio dell'invasione. Identificati intanto più di 500 presunti criminali di guerra, tra cui alti rappresentanti dell'esercito russo.


E. P.