Foto: Reuters
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L’Agenzia internazionale per l'energia atomica sta affrontando un serie di difficoltà in Iran, in quanto le discussioni per migliorare la cooperazione sono in stallo. Il direttore generale dell’Agenzia, Rafael Grossi, ha avuto diversi colloqui con funzionari iraniani volti a sviluppare il monitoraggio nel Paese; tuttavia, questi sono stati bloccati a seguito della morte del presidente iraniano in un incidente in elicottero. “È un momento delicatissimo e dobbiamo fare tutto il possibile per stabilizzare la situazione, non possiamo escludere questa alternativa, la guerra è guerra, non un esercizio teorico” ha dichiarato Grossi, esprimendo una profonda preoccupazione anche per la situazione a Zaporizhzhya, zona in cui “il conflitto è attivo” e dove “in ogni momento può succedere qualcosa”. Il direttore ha sottolineato che bisogna essere rispettosi nei confronti della morte del presidente iraniano e del suo ministro degli Esteri, ma le sfide con l’Iran sono sempre presenti, per questo stanno cercando misure addizionali per le ispezioni, perché “la fiducia è importante”, come lo è verificare che il loro programma nucleare abbia realmente scopi pacifici.
I due rapporti dell’Agenzia hanno evidenziato che le scorte iraniane di uranio arricchito sono cresciute nell’ultimo trimestre, superando nettamente il limite autorizzato. L’11 maggio ammontavano a 6.201,3 kg, superando di 30 volte il limite approvato dall'accordo internazionale del 2015, ma l’Iran continua ad affermare che i suoi obiettivi sono del tutto pacifici.

B.Ž.