"Il mio punto di vista è che si disferà di questo accordo per ragioni domestiche. Può funzionare nel breve termine ma è folle nel medio e lungo termine", ha aggiunto Macron. Il presidente francese non sa esattamente se Trump deciderà di abbandonare l'accordo sul nucleare iraniano, prevede però "sanzioni americane molto dure" nel caso di uscita degli Usa dall'intesa il prossimo 12 maggio.
Durante l'ultima giornata della visita di Macron a Washington, il Capo dell'Eliseo ha tenuto un discorso al Congresso, rimarcando l'amicizia tra Francia e Stati Uniti con "ideali e valori comuni". Inoltre, ha ringraziato il presidente Usa per il "forte simbolo" dell'invito alla Francia.
Il discorso è stato incentrato soprattutto su questioni internazionali attuali, sulle quali sono emerse alcune divergenze tra Washington e Parigi, soprattutto per quel che riguarda l'accordo sul nucleare iraniano, il cambiamento climatico ed il multilateralismo. La Francia ha intenzione di rimanere nell'accordo, Trump ha però chiesto all'Ue di modificarlo, in caso contrario gli Stati Uniti abbandoneranno l'intesa, definita "ridicola" dal Capo di Stato americano. Secondo Macron però, sebbene l'accordo non sia perfetto, non bisogna "abbandonarlo senza avere un'alternativa valida".
I due leader sono aperti per un "accordo più generale" che comunque dovrà essere completo e basarsi su quattro pilastri: "la base dell'intesa esistente; il post-2025 per assicurarsi che non ci sia alcuna attività nucleare iraniana, il contenimento dell'influenza militare del regime nella regione ed il monitoraggio dell'attività balistica".
L'Iran non dovrà "possedere armi nucleari", bisognerà però evitare "una guerra in Medioriente" e "rispettare la sovranità" di Teheran che ha già negli scorsi giorni ribadito di non avere intenzione di rinunciare all'accordo firmato nel 2015.