Il nuovo corso di Mark Rutte non si fa attendere. Appena ricevuto il testimone da Jens Stoltenberg, il neosegretario generale della Nato ha messo in chiaro le sue priorità: sostenere Kiev e prepararsi a fronteggiare la minaccia di Mosca con un massiccio piano di rafforzamento dello scudo difensivo occidentale. La NATO chiederà ai propri alleati un aumento significativo delle proprie forze militari: si parla di oltre 150.000 soldati da dispiegare su 49 brigate. Al loro fianco troveranno spazio i più moderni sistemi di contraerea, come i nuovi sistemi Patriot, Iris T-Slm e Skyranger. Lo riferisce il quotidiano tedesco die Welt, in possesso di documenti riservati. Obiettivo, rafforzare lo scudo difensivo occidentale. Un rafforzamento che porterebbe le 82 attuali brigate NATO a 131, mentre i sistemi antiaerei raggiungerebbero le 1.467 unità contro le 293 ora a disposizione.
Gli obiettivi vincolanti saranno presentati ai ministri della Difesa a Bruxelles e molto probabilmente richiederanno, si evidenza, spese superiori al 2% del PIL. Una spesa che oggi solo 23 Paesi NATO su 32 riescono ad assicurare. "La quantità di stanziamenti è determinata dalla 'ricchezza' relativa e dalle dimensioni della popolazione di un alleato", afferma il documento del Dipartimento della Difesa di cui si anticipa i contenuti. Alla Germania è stato recentemente "assegnato circa il 9,28% di tutte le capacità totali". In proporzione all'Italia toccherà dal 6% al 7% dello sforzo totale, cioè circa 3 brigate in più, almeno 15 mila uomini, a cui aggiungere attrezzature e armi. L'eventualità potrebbe essere già discussa nella base di Ramstein la settimana prossima, il 12 ottobre, dove è previsto un vertice sull'Ucraina.
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