Taipei ha condannato l'Esercito popolare di liberazione della Cina "per aver messo a repentaglio la pace e la sicurezza della regione con gli annunci di esercitazioni militari".
Pechino, in precedenza, aveva riferito di aver condotto nuove esercitazioni militati a Taiwan, a seguito della visita a sorpresa a Taipei di una delegazione di 5 membri del Congresso statunitense, guidata dal senatore Ed Markey. Secondo un portavoce del Ministero della Difesa cinese, infatti, la visita "viola in modo flagrante il principio della Unica Cina e i tre comunicati congiunti sino-americani, nonché la sovranità e l'integrità territoriale della Cina, inviando un segnale sbagliato alle forze separatiste dell'indipendenza di Taiwan ed esponendo del tutto il vero volto degli Stati Uniti come disgregatori e distruttori di pace e stabilità nello Stretto di Taiwan". Taiwan è "della Cina e non è consentita alcuna interferenza straniera", ha detto ancora in portavoce del Ministero della Difesa di Pechino. Ha poi avvertito sia Washington che Taipei che ogni ostacolo alla "riunificazione" di Taiwan alla Cina è destinato a fallire. L'esercito cinese - ha aggiunto - è addestrato per "distruggere risolutamente" ogni forma di separatismo e le interferenze straniere nella questione dell'isola su cui Pechino rivendica la sovranità.
L'Esercito popolare di liberazione definisce le manovre un "deterrente".
E. P.