
Stanno iniziando in Piazza San Pietro le esequie del Santo Padre con la partecipazione di numerosi Capi di Stato e delegazioni internazionali, tra cui la Presidente della Repubblica Nataša Pirc Musar e il Premier Robert Golob. La cerimonia funebre è presieduta dal decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re; la concelebrazione vede la partecipazione di 980 ecclesiastici, tra cardinali, vescovi e sacerdoti, unitamente a 200 ministri della Comunione e oltre 4 mila presbiteri. Al termine della messa esequiale, si procederà con la traslazione della salma nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove la tumulazione avverrà in una tomba sobria situata tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza, come da volontà alle disposizioni espresse da Bergoglio. Ad accompagnarlo in questo ultimo viaggio, gli ultimi di Francesco, detenuti e senzatetto, categorie verso le quali ha sempre manifestato particolare attenzione. Migliaia di fedeli sono affluiti a Roma fin dalle prime ore del mattino per assistere al funerale e rendere omaggio. Oltre 2.500 i giornalisti che in queste ore stanno seguendo la cerimonia, per i quali la Santa Sede ha predisposto sale stampa aggiuntive.

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Nella sua omelia, il Cardinale Giovanni Battista Re ha sottolineato come, malgrado la crescente vulnerabilità e le sofferenze, Papa Francesco abbia scelto di dedicare interamente la propria esistenza terrena al servizio. Egli ha ripercorso il cammino del suo Signore, il Buon Pastore, il quale amò il suo gregge fino all’ultimo. Il Cardinale ha inoltre evocato l’ultima immagine del Papa, impressa nella memoria collettiva: la benedizione pasquale impartita dal balcone della Basilica di San Pietro, la scorsa settimana e il successivo saluto alla folla dalla papamobile scoperta, nonostante le gravi condizioni di salute. Tale gesto, ha affermato, rimarrà indelebile nei cuori dei fedeli. Re ha poi rievocato i molteplici viaggi di Bergoglio, tra cui la visita a Lampedusa nel 2013 pochi mesi dopo la sua elezione, durante la quale depose una corona di fiori in memoria delle vittime dell'immigrazione. Il Cardinale ha posto l'accento sulla particolare sensibilità del Pontefice nei confronti della guerra, richiamando i suoi molteplici interventi volti a evidenziare come i conflitti armati compromettano la condizione globale, generando morte, distruzione, danni alle infrastrutture primarie e una diffusa condizione di sofferenza. "È stato un Papa in mezzo alla gente, con il cuore aperto verso tutti. Si è speso senza misura per gli ultimi della Terra."

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Al termine del rito esequiale, precisamente dopo l'Ultima Commendatio, la Valedictio e le preghiere di supplica, il Cardinale Re ha compiuto gli atti di aspersione con acqua benedetta e di incensazione del feretro papale, sigillando così la conclusione della cerimonia, seguita da un'ovazione prolungata. Inizia ora il corteo funebre, con la salma trasportata sulla papamobile lungo un percorso di sei chilometri attraverso le principali vie di Roma, transitando per Piazza Venezia e il Colosseo, fino a raggiungere la Basilica di Santa Maria Maggiore, luogo della sepoltura. Il gesto simbolico del Pontefice, che anche dopo la sua dipartita ha manifestato la volontà di trascendere i confini vaticani per ricongiungersi al suo popolo, “la sua gente” assume particolare rilevanza. La scelta di riposare nella chiesa che lo accolse per numerosi anni e che fu luogo di raccoglimento spirituale antecedente e susseguente ai suoi viaggi apostolici, testimonia un profondo legame con la comunità dei fedeli.
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Giunto presso la Basilica , il feretro del Papa è stato accolto sul sagrato da quaranta "figli prediletti", rappresentanti categorie di persone a lui particolarmente care, quali poveri, detenuti e rifugiati, ognuno recante un fiore bianco. La tumulazione si svolge in forma strettamente privata. La tomba di Francesco sarà visitabile a partire da domani 27 aprile.




