Foto: Reuters
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I militari ucraini bloccati nell'impianto chimico Azot a Severodonetsk, nella regione di Luhansk, stanno cercando di stabilire le condizioni per la loro resa. Lo riferisce l'ambasciatore della repubblica popolare di Luhansk in Russia, Rodion Miroshnik. Tutti gli accessi all'impianto pare siano sotto il controllo delle forze russe. A suo dire, è stato spiegato ai combattenti ucraini che nessuna condizione sarà accettata, ma sarà accolta - solo la deposizione delle armi e la resa - come avvenuto per i militari asserragliati nell'acciaiera Azovstal di Mariupol. Miroshnik ha aggiunto che ci sono anche civili nell'impianto, ma il loro numero esatto è sconosciuto. Notizia avallata anche dall'intelligence britannica - "La Russia ha il controllo di gran parte della città". Intanto, il ministro della Difesa britannico Ben Wallace ha compiuto una visita a sorpresa a Kiev, ha incontrato l'omologo Oleksii Reznikov e il presidente Volodimir Zelensky. Secondo una nota governativa diffusa a Londra, Wallace ha discusso degli aiuti del Regno Unito all'Ucraina: in primo luogo militari, con un riferimento al possibile invio di "nuove armi".

La condanna a morte di tre mercenari stranieri, due britannici e un marocchino che combattevano a fianco degli ucraini, è stata presa in base alle leggi della Repubblica popolare di Donetsk e non si può interferire nel suo sistema giudiziario. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov commentando la pena capitale comminata ai tre combattenti stranieri dal tribunale dei separatisti filorussi. "I processi si sono tenuti sulla base delle leggi della Repubblica popolare di Donetsk perché i reati in questione sono stati commessi su quel territorio" - ha dichiarato Lavrov.

Si segnalano timidi segnali sul piano diplomatico: il viceministro degli Esteri russo Sergei Riabkov ha incontrato l'ambasciatore statunitense John Sullivan, lo riferisce una nota del ministero degli Esteri russo. I due avrebbero discusso di "questioni bilaterali", senza però fornire ulteriori dettagli.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, potrebbe recarsi in Ucraina la prossima settimana. Lo riferisce in anteprima il quotidiano "Le Parisien", spiegando che si tratta di un'ipotesi presa in considerazione dall'Eliseo. Nel dettaglio, Macron potrebbe recarsi in Romania per incontrare i soldati francesi impegnati nell'operazione "Aigle" lanciata dopo l'invasione russa dell'Ucraina e poi proseguire il viaggio recandosi anche a Kiev.

Corrado Cimador