Il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, si recherà oggi in Russia per incontrare il presidente russo, Vladimir Putin. Ieri Nehammer aveva incontrato a Kiev il capo dello Stato ucraino, Volodymyr Zelensky. Si tratta della prima vista, confermata dal Cremlino, del leader di un paese Ue a Mosca, dopo l'inizio della guerra in Ucraina.
"Forse questa guerra sarà più lunga e più difficile di quanto vorremmo", ha detto la vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk, facendo un appello ai cittadini "al coraggio, alla resilienza e alla resistenza". Ha poi fatto chiesto a politici e personaggi pubblici di non seminare isteria ed emozioni improduttive, che potrebbero essere dannose.
Il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, ha detto che Germania e Francia hanno commesso un "errore strategico" non consentendo all'Ucraina di entrare nella Nato nel 2008. "Se fossimo stati membri dell'Alleanza, questa guerra non avrebbe avuto luogo", ha affermato.
Il capo dello Stato ucraino - al contempo - in un'intervista ad un programma TV americano continua a chiedere aiuto e sanzioni contro la Russia: "Abbiamo bisogno di armi. Ho il 100% della fiducia nelle forze armate ucraine ma non ho fiducia sul fatto che riceveremo quello di cui abbiamo bisogno". A chi gli chiedeva perché non avesse lasciato il Paese, Zelensky ha risposto: "Non voglio tradire nessuno andando via, questa è la mia scelta di restare qui ... è ovvio che darei la vita per il mio Paese".
Le sirene dall'arme intanto sono tornate a suonare nell'Ucraina orientale. Il capo della repubblica russa della Cecenia e leader delle milizie cecene, ha annunciato "un'offensiva russa su Mariupol" e in altre città e villaggi. "In primo luogo libereremo completamente Lugansk e Donetsk - ha dichiarato - e poi prenderemo Kiev e tutte le altre città".
Secondo il Comando dell'Aeronautica militare ucraina, nelle ultime 24 ore l'esercito di Kiev ha abbattuto un aereo e quattro elicotteri russi, nonché tre droni e tre missili da crociera delle forze russe.
E. P.