L'accordo sociale garantisce un contesto economico stabile e rappresenta la base per un dialogo continuo e costruttivo tra i partner sociali. I firmatari concordano sul fatto che l'intesa è nell'interesse di tutto il sistema portuale e di tutte le altre attività portuali di supporto.
In questo modo la situazione nello scalo capodistriano torna alla normalità, dopo le tensioni per il tentativo di licenziamento - da parte dei vertici del Porto - del capo del Sindacato gruisti e rappresentante dei lavoratori nel Consiglio di Vigilanza, Mladen Jovičić, per l'incidente del luglio scorso, in cui perse la vita un operaio macedone. Il tragico episodio ha portato, a gennaio, ad una manifestazione di protesta per un sospetto attacco all'organizzazione sindacale, che ha causato il rallentamento del lavoro nello scalo. Dopo lunghe trattative, lo scorso 3 febbraio, Direzione e gruisti sono giunti ad un accordo per stabilizzare la situazione, nel quale era previsto inoltre il ritiro della procedura civile relativa al licenziamento di Jovičić.
Intanto si apprende che il Porto sta per ampliare la superficie operativa. Il Ministero per l'infrastruttura, Peter Gašperšič, ha infatti accordato il permesso di affitto su 47.000 metri quadri che si trovano nel Comune di Ancarano. La superficie - adiacente al terzo molo - verrà utilizzata per l'immagazzinamento di automobili.
