La crescita dei sentimenti xenofobi e razzisti, accanto al ritorno dell'ideologia di destra radicale, temi che hanno occupato gran parte della campagna elettorale fino ad oggi, preoccupano anche Amnesty International.
In occasione della presentazione a Roma del suo Rapporto sulla situazione dei diritti umani di 159 Stati del mondo, Amnesty ha sottolineato come l'Italia sia "intrisa di ostilità, razzismo, xenofobia" e "sembri concentrare più di altri Paesi europei le dinamiche di tendenza all'odio", un'ostilità che "non riguarda solo i migranti, ma anche i rom, le persone LGBT, le donne e i poveri".
Secondo l'associazione il 95 per cento, vale a dire quasi la totalità delle dichiarazioni di politici sui social, che "veicolano stereotipi, sono discriminatorie, razziste o incitano all'odio e alla violenza in campagna elettorale", giungono da esponenti dei tre partiti della coalizione di centrodestra, per la precisione la metà dalla Lega Nord, il 27 per cento da Fratelli d'Italia, e il 18 da Forza Italia.
Il rapporto ha provocato l'immediata reazione di Matteo Salvini che ha chiesto un confronto con l'associazione che tutela i diritti umani nel mondo, "per spiegar loro - ha detto - quel che la Lega è e fa dove governa per garantire diritti di tutti".
È però un dato oggettivo che la campagna elettorale abbia vissuto fino ad oggi su confronti incentrati in parte sull'immigrazione, spesso emessa in relazione con la sicurezza, e dall'altra la crescita della destra radicale e dei sentimenti xenofobi e violenti, sfociati in episodi come la sparatoria di Macerata, o gli scontri fra centri sociali e gruppi di estrema destra.
Tensioni che sembrano giungere fino alle comunità d'immigrati come nei casi del centro di accoglienza di Roma, dove 200 migranti si sono barricati per ore per protestare contro il mancato versamento da gennaio pocket money, una quota in contanti versata a ogni migrante che va da un euro a 2,50 euro al giorno.