Effettuate numerose perquisizioni, l'operazione si è svolta in collaborazione con le polizie di altri paesi, la missione UE in Kosovo, Eulex, e l'Europol. La banda organizzava il traffico facendo arrivare i clandestini nell'Unione Europea attraverso la cosiddetta rotta balcanica. Quattro complessivamente le persone arrestate in Slovenia mentre otto in Kosovo, queste avrebbero guadagnato circa 900 mila euro con l’attività illecita dedita al traffico di esseri umani. Le persone arrestate in Slovenia, quattro kosovari e una cittadina slovena sono già state ascoltate dal giudice del tribunale circondariale di Capodistria. Tre sono rimasti in stato di detenzione mentre la cittadina slovena è stata rilasciata.
Come ha spiegato Damjan Apollonio a capo dell'operazione della criminalpol la banda criminale trasportava gli immigrati sulla cosiddetta rotta balcanica passando per il capodistriano, il comune di Pirano e Ilirska Bistrica per poi raggiungere l'Italia, la Francia o la Svizzera. La banda criminale trasportavi i migranti dall'Afghanistan, Turchia e Kosovo, ha spiegato Apollonio precisando che l'operazione ha coinvolto anche l'Europol e l'Eulex operanti nel Kosovo. L'operazione congiunta ha smascherato l'organizzazione criminale la quale dal mese di ottobre fino ad ora ha compiuto almeno 17 reati legati al traffico illegali di esseri umani. Complessivamente sono state eseguite 12 perquisizioni domiciliari e il sequestro di 19 cellulari, armi e documenti falsi. Nell'ultimo anno l'organizzazione criminale avrebbe fatto passare illegalmente circa 300 persone, 80 delle quali attraverso il territorio sloveno, tra le quali numerosi minorenni. I migranti attraversavano i confini a piedi attraverso i boschi, ha spiegato inoltre Apollonio, precisando che la somma che i migranti pagavano si aggirava sui tre mila euro. L'organizzazione criminale contava in tutto 30 persone delle quali come detto operavano in Slovenia, tre di queste percepivano pure dei sussidi sociali ha precisato Apollonio