Ogni dettaglio entro venerdì, è l'impegno preso in questi giorni col mondo della scuola dalla ministra Simona Kustec. Perché il 18 maggio, data della ripresa, è dietro l'angolo, ma indicazioni su come organizzare spazi e lavoro in classe in modo da ridurre al massimo il rischio di prossimità e di aggregazione, da Lubiana non ne sono ancora arrivate. Per non parlare dell'incertezza in cui navigano tante famiglie. Se infatti è difficile conciliare la ripresa dell'attività lavorativa con i figli a casa, soprattutto se molto piccoli, restano d'altra parte tanti dubbi, perplessità, paure. Sembra comunque che i tempi lenti del ministero dell'Istruzione vadano addebitati piuttosto a quello della Sanità pubblica, che sta mettendo a punto linee guida e protocolli di sicurezza per la scuola del post-lock. La ripartenza, in Slovenia, sarà parziale: il 18 maggio, sempre se ci sarà il via libera delle autorità sanitarie, riapriranno asili e scuole materne e torneranno sui banchi i bambini del primo triennio delle elementari. Alle superiori, rientro per gli studenti che si preparano ad affrontare gli esami di maturità, in calendario dal 30 con la prova di inglese. E dal 25 maggio lezioni in presenza anche per gli alunni di nona, quelli che concludono l'obbligo. Per tutti gli altri, e sono la grande maggioranza, l'anno scolastico si concluderà a distanza.
E mentre la scuola si prepara a ripartire, la Caritas slovena lancia la campagna "Regala un quaderno", raccolta di materiale scolastico allestita presso 255 punti vendita Mercator. Proseguirà fino alla metà di luglio, per venire in aiuto ai bambini di famiglie disagiate.
Ornella Rossetto