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Serija dokumentarnih oddaj o krajih, tradicjah in ljudeh, ki prestavljajo identiteto Istre.
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Raccontare lo scrittore Fulvio Tomizza, la sua eredità letteraria e umana, attraverso il linguaggio audio-visivo: questo lo scopo del progetto Le Storie in Movimento che ha coinvolto i ragazzi dell’ITIS Deledda-Fabiani di Trieste che, guidati da specialisti, hanno composto un documentario dedicato alla letteratura e alla sua capacità di raccontare le storie complesse di queste terre, entrando in contatto con l’Altro e il suo mondo.
Documentario. Dokumentarec.
Documentario. Dokumentarec.
Documentario. Dokumentarec.
"Arsia e Marcinelle - Storie dimenticate di Italiani sbagliati" è un reportage che parla della tragedia della miniera dell'Arsia del 1940 e del disastro di Marcinelle del 1956. Prende spunto dallo spettacolo teatrale "262 vestiti appesi" del regista Alessandro Idonea, messo in scena ad Albona davanti alla torre mineraria. Queste tragedie raccontano il duro lavoro in miniera e, con mezzi espressivi diversi, recuperano un pezzo di storia degli italiani "sbagliati" rimettendo in circolo una memoria che, attraverso la conoscenza, unisce anzichè dividere.
Nel corso della trasmissione Maurizio Bekar intervista lo scrittore Diego Marani, direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Parigi, sul tema “L’Europa delle lingue e delle culture: la ricchezza delle diversità”. Ovvero, come possono convivere identità diverse in territori oggi condivisi come l’Unione Europea, o in realtà per lungo tempo di confine come Trieste? Quale il possibile ruolo delle lingue, anche di minoranza, e della cultura? Marani ha scritto vari romanzi sui temi delle identità, tra i quali il recente e autobiografico “La città celeste”, sulla sua vita nella Trieste degli anni ‘80 come studente a Scuola Interpreti. Il documentario è stato realizzato dalla cooperativa "Curiosi di natura", nell’ambito di un progetto sulla divulgazione della cultura scientifica finanziato dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia. Dokumentarni intervju Maurizia Bekarja s pisateljem Diegom Maranijem, direktorjem Italijanskega inštituta za kulturo v Parizu. Tema intervjuja je "Evropa jezikov in kultur: bogastvo različnosti", oz. kako lahko sobivajo različne identitete v prostoru, ki je skupni evropski prostor, ali na obmejnem območju kot je Trst? Kakšna je vloga jezikov, tudi manjšinskih, in kulture? Marani je napisal več romanov na temo identitete. Med zadnjimi je prav avtobiografski roman z naslovom "La citta' celeste". V njem Marani opisuje svoje študentsko življenje v 80-tih letih v Trstu, kjer je obiskoval šolo za tolmače. Dokumentarec je delo zadruge "Curiosi di natura". Nastal je v okviru projekta za širjenje znanstvene kulture, ki ga financira Avtonomna Dežela FJK.
Nel 1950 la cittadina di Buie in Istria è sotto l'amministrazione militare jugoslava, subentrata dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Moltissimi italiani sono partiti esuli. Pur nel dramma dell’instaurazione del nuovo potere popolare e i soprusi del regime, la comunità italiana rimane forte. In quell'anno viene costruito il primo cinema che viene preso in gestione da Leonardo Acquavita, ex direttore delle cooperative operaie prima della guerra, molto attivo nella vita sociale della cittadina. Egli farà di quel cinema un punto di riferimento. Il dramma e la ricostruzione sociale di quei decenni sono scanditi, in quella sala, da tutti i grandi divi dell’epoca: Audrey Hepburn, Marlon Brando, James Dean, Cary Grant ... e nel buio della sala le distanze tra le persone si accorciano, le differenze di cultura sfumano. È la magia del cinema, che dà l’illusione che il sogno possa diventare realtà. Nel sognare ad occhi ad aperti con le immagini che scorrono sullo schermo, tutti sognano un futuro collettivo e personale migliore, insomma un “un happy end”. Dokumentarna oddaja.
Novi Matajur, tednik Slovencev videnske pokrajine, je leta 2020 praznoval 70-letnico svojega nastanka, in sicer še s prvotnim imenom Matajur. Z ožjimi sodelavci in prijatelji časopisa se v polurni oddaji sprehodimo ne le skozi zgodovino samega tednika, temveč tudi skozi pestro zgodovino Benečije in medtem spoznamo vlogo, ki jo je Novi Matajur prevzel na tem burnem stičišču zahodne in vzhodne Evrope, ki je v povojnem obdobju spoznal, kaj pomeni termin železna zavesa. Kako se je vloga tednika skozi čas, vse do danes, spreminjala ? V oddaji so sodelovali odgovorni urednik Novega Matajurja, Miha Obit, bivša odgovorna urednica, Iole Namor, sodelavec in predsednik zadruge, Rudi Pavšič ter hčerka ustanovitelja Matajurja, Vojmirja Tedoldija, Olgica Tedoldi. Realizacija reportaže Video-Pro.
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