L'amministrazione statunitense ha fatto sapere che si stanno preparando nuovi dazi per le navi cinesi che attraccheranno negli Stati Uniti. Intanto Pechino ha bloccato l'importazione di gas liquido dagli Stati Uniti da oltre una decina di settimane, nel mezzo della guerra commerciale tra le due superpotenze.

Il blocco sta infatti proseguendo dal 6 febbraio scorso. Una nave cisterna che non è riuscita ad attraccare prima dei dazi al 15 per cento sul gas liquido è stata dirottata verso il Bangladesh. Le misure tariffarie sul gas intanto sono salite al 49 per cento. Nei giorni scorsi l'ambasciatore cinese a Mosca ha ipotizzato un aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto russo. Pechino nel frattempo ha protestato con Washington per la decisione di imporre più alte tariffe portuali per le navi costruite in Cina e quelle gestite da compagnie cinesi. L'annuncio di nuove tariffe portuali è partito da un'indagine avviata dall'amministrazione Biden, ed avranno vita a partire dalla metà del prossimo ottobre. Il rappresentante commerciale Greer ha dichiarato al riguardo che le azioni dell'attuale amministrazione inizieranno a ribaltare i predominio cinese, affronteranno le minacce alla catena di approvvigionamento statunitense e lanceranno un segnale di domanda per le navi costruite negli Stati Uniti. Saranno previste tariffe distinte per le navi costruite in Cina e quelle gestite da compagnie di altri paesi, con incrementi graduali negli anni successivi. Un cargo con 15 mila container, ad esempio, andrà a dover pagare fino a due milioni di dollari per l'attracco. Le tariffe per le navi metaniere entreranno in vigore tra tre anni.
Franco de Stefani