Papa Francesco
Papa Francesco

È stato il Papa che ha avvicinato di più la Chiesa cattolica al mondo e che ha utilizzato una nuova forma di comunicazione, diventando in breve tempo una delle personalità più amate, soprattutto all’esterno della comunità cattolica.
Quello di Papa Francesco (il nome del santo povero, scelto proprio per far capire fin dall’inizio quale sarebbe stata la sua missione, guardare alle periferie e ai meno fortunati), è stato un mandato segnato, come quello di Giovanni Paolo II, da molti viaggi, per ribadire, anche nelle aree più remote e povere del mondo, che la Chiesa non abbandona nessuno: un messaggio portato con una semplicità e un’apertura che lo hanno fatto entrare immediatamente nel cuore di tutti, fedeli e non.

Francesco poco dopo l'elezione nel 2013 (Foto: EPA)
Francesco poco dopo l'elezione nel 2013 (Foto: EPA)

Eletto Papa il 13 marzo del 2013, quasi da sconosciuto al di fuori degli ambienti del Vaticano, Jorge Mario Bergoglio era nato 88 anni fa a Buenos Aires. Figlio di emigranti piemontesi (Mario Bergoglio, ragioniere e impiegato nelle ferrovie, e Regina Sivori, casalinga e madre di cinque figli), dopo il diploma come tecnico chimico, era entrato in seminario, passando nel 1958 al noviziato della Compagnia di Gesù. Dopo gli studi umanistici in Cile, nel 1963 era tornato in Argentina e, prima di essere ordinato sacerdote nel 1969, si era laureato in filosofia e teologia, insegnando anche nelle scuole.
Nel 1973 fu nominato provinciale dei gesuiti dell’Argentina, e sei anni dopo rettore del collegio di San Giuseppe e parroco a San Miguel. Dopo una parentesi di studio in Germania, lavorò al collegio del Salvatore a Buenos Aires e poi nella Chiesa della Compagnia nella città di Cordoba.

Foto: Reuters
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La sua carriera ebbe la svolta nel 1992, quando Giovanni Paolo II lo nominò vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires e nel 1997. Fu promosso prima arcivescovo coadiutore di Buenos Aires e poi arcivescovo, primate di Argentina, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese, gran cancelliere dell’Università Cattolica.
Giovanni Paolo II lo creò cardinale nel 2001, e nel 2005, partecipò al conclave in cui fu eletto Benedetto XVI. Come arcivescovo di Buenos Aires, lanciò un progetto che mirava all’apertura della Chiesa, all’evangelizzazione e all’assistenza ai poveri e ai malati, invitando preti e laici a lavorare insieme. L’attenzione alle periferie e ai poveri ha contraddistinto tutta la sua carriera, anche da Papa, un mandato iniziato, non a caso, da quel semplice "buonasera", pronunciato dal terrazzo del Vaticano pochi minuti dopo la fumata bianca.

Foto: Reuters
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Simboliche furono le scelte di abitare in un appartamento a Santa Marta, anziché nel lusso della residenza ufficiale in Vaticano, e di prepararsi la cena da solo, di evitare ogni tipo di privilegio, di metter mano anche ai conti della Chiesa, spesso creando malumori fra gli ambienti più conservatori. Quella di Bergoglio è stata una Chiesa che guarda alle periferie del mondo, aperta e trasparente, e che ha anche continuato l’opera di Benedetto XVI nel far emergere aspetti oscuri, come la gestione dei fondi del Vaticano e il fenomeno degli abusi sessuali da parte dei sacerdoti.
“La mia gente è povera e io sono uno di loro”, aveva detto per spiegare le sue scelte: un principio che lo ha ispirato sia sui grandi temi, sia nella vita quotidiana, organizzando ad esempio un servizio di ristorazione e assistenza per i senzatetto che trovano rifugio sotto i portici di via della Conciliazione, a due passi dalla basilica di San Pietro. Un’impostazione che ha portato una ventata di novità e di apertura nella Chiesa, tracciando un solco dal quale, si spera, sarà difficile allontanarsi.

Alessandro Martegani