Foto: Radio Capodistria
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Ore di attesa per il centro destra del Friuli Venezia Giulia che a quattro giorni dalla scadenza per la consegna delle firme per le liste elettorali alle regionali, si divide ancora sul nome del candidato per la presidenza. Ieri Salvini a Udine ha riaperto i giochi, dicendo che esiste ancora qualche possibilità di far rientrare nella partita Massimiliano Fedriga, mentre il candidato attualmente scelto Renzo Tondo resta in silenzio.

Tondo non sembra convincere nessuno, soprattutto i leghisti, che dopo il risultato elettorale alle nazionali si attendevano di portare Massimiliano Fedriga vittorioso sullo scranno di governatore. I giochi di palazzo a Roma prevedevano, però, un altro scenario e Matteo Salvini, ieri in visita a Udine per ringraziare i suoi elettori, ha dovuto spiegare le ragioni che hanno portato la Lega a cedere, almeno per ora, il FVG a Forza Italia, anche se la partita secondo il leader leghista potrebbe riaprirsi oggi. E con queste parole Salvini ha cercato di sedare la rabbia della base locale del suo partito, che, dopo i social network, ha espresso ieri in piazza il suo sostegno incondizionato a Massimiliano Fedriga.

A Reana, dove si trova la storica sede della Lega, ad attenderlo trattori con cartelli inneggianti al deputato leghista triestino, che, come recitava una delle scritte, rappresenta per il 26% degli elettori che hanno votato Lega in Regione "una speranza di cambiamento". Un mutamento che Salvini ha detto che avverrà in ogni caso in regione, se a vincere sarà il centrodestra. Un invito a non disperdere il voto, anche se le cose non andranno come desidera la piazza leghista.

Si prende tempo, quindi, in vista dei risultati che usciranno dalle consultazioni in corso tra Berlusconi, Salvini e Meloni che potrebbero risevare ancora sorprese. Mistero su un tweet del capogruppo consigliare di Forza Italia alla Regione, Riccardo Riccardi, che ieri in mattinata aveva cinquettato la sua disponibilità a rientrare in gara, per poi cancellare immediatamente il messaggio. Si sa, però, che anche su questo fronte si sta lavorando ai vertici nazionali, dove il nome di Riccardi fino a poco tempo sembrava essere il più quotato per la guida della coalizione in FVG.

Bisognerà capire se le logiche romane saranno più forti di quelle della piazza e nel caso, quali conseguenze potranno esserci per la Lega Nord in FVG, dove per la prima volta da decenni può dire di essere il primo partito.