Il vocabolario, una volta, era il libro di una vita. Oggi se ne pubblicano ogni anno esemplari aggiornati, e ad ogni nuova edizione entrano parole nuove e nuovi modi di dire, in cui si coglie il trasformarsi della nostra società e delle nostre abitudini. E' un testimone del tempo, il vocabolario, e fedele a questo ruolo racconta adesso di un presente segnato dall'emergenza coronavirus. L'edizione 2021 del Devoto-Oli, uno dei piu' consultati dizionari italiani dell'uso, registra molti termini legati alla pandemia, parole che da mesi sono entrate a far parte del nostro linguaggio quotidiano, come Covid-19, lockdown, distanziamento sociale, spillover (ossia il cosiddetto salto di specie), e ancora droplet, contact tracing, o tamponare, che prima si usava solo per parlare di un incidente automobilistico e ora equivale a eseguire un test diagnostico attraverso tampone: un esempio di quello che i linguisti definiscono neologismo semantico. Altra neoformazione accolta dal Devoto-Oli è poi infodemia, cioè la "circolazione di una grande quantità di informazioni, in cui le affermazioni false o incerte si sovrappongono a quelle verificate". Si aggiorna, ma senza l'anglismo lockdown (il cui inserimento è annunciato per il 2022), lo storico vocabolario Zingarelli, che sempre in tema accoglie nella nuova ristampa anche paziente zero e la sigla DAD per didattica a distanza.
Fortunamente però non è solo il lessico della pandemia a cambiare la lingua. E insieme a parole e locuzioni nate per innovazioni sociali, culturali, legislative o tecnologiche, nello Zingarelli spunta anche l'espressione napoletana cazzimma, la 'furbizia opportunistica' della canzone-manifesto di Pino Daniele "A me me piace 'o blues" (1980). (ornella rossetto)