L'Associazione delle aziende sanitarie ha accolto con favore l'intervento del governo a beneficio delle problematiche inerenti al lavoro dei medici di famiglia. L'esecutivo con l'approvazione dell'annesso ha abbassato il limite dei pazienti che ogni professionista può avere in cura a 1895 persone, contro i 2436 attuali.
La cifra indicata dal governo non rappresenta il numero di pazienti per medico, ma è il responso della moltiplicazione del numero dei pazienti con un coefficiente che è diverso in base all’età del mutuato. Ad esempio, il coefficiente di un paziente over 75 corrisponderà al triplo di un paziente giovane. A detta del Ministro della salute Aleš Šabeder, il proposito è fare in modo che nessuno rimanga senza medico di famiglia. I nuovi pazienti pertanto saranno indirizzati verso medici che non hanno ancora raggiunto la quota massima. Pertanto, nessun medico abbandonerà i pazienti già in cura, semmai li indirizzerà verso altri colleghi.
Una decisione maturata dopo che 24 medici di Kranj e, in seguito anche di altre zone, si erano dimessi o minacciavano di licenziarsi se entro il 31 maggio l'accordo precedentemente raggiunto con il Ministero della salute e successivamente respinto dell'istituto nazionale per l'assicurazione sanitaria, non fosse approdato ad una soluzione. I citati medici di Kranj al momento però non hanno ancora deciso se revocare o meno le loro dimissioni. Riservandosi di farlo comunque a breve.

Corrado Cimador

 Foto: Pixabay
Foto: Pixabay