I giornali a oggi descrivono il partito più o meno diviso tra 77 renziani irriducibili, che qualcuno vorrebbe addirittura tentati di aiutare un governo di centro destra; un centinaio di anti renziani tra i quali Franceschini, Orlando, Emiliano e Gentiloni; e in mezzo una quarantina di delusi, esclusi e trombati, ancora difficilmente collocabili. Il nome più quotato per la guida del partito nel dopo Renzi è quello di Graziano Delrio seguito da Sergio Chiamparino e Matteo Richetti. Contro questi a partire da un discorso di rottura si candida alla segreteria il neo governatore del Lazio Nicola Zingaretti.
La linea per ora resta quella di stare all'opposizione, anche se abboccamenti stanno arrivando da Forza italia e Cinque stelle. Renzi in queste ore ha lanciato l'idea di un nuovo movimento che dovrebbe puntare su di lui come novello Macron della politica italiana. Un'ipotesi tutta da verificare e che si potrà concretizzare solo nei prossimi giorni quando le posizioni all'interno del centro sinistra italiano dovrebbero essere più chiare.