"Meglio morire di fame in questa nostra valle, che sedere sul trono imperiale ricoperti d'oro", ha lasciato scritto Ivan Tavčar, il letterato che ha elevato un monumento all'idillio della Poljanska dolina, verde vallata, ricca di boschi, che si apre dalla città di Škofja Loka. Luoghi immortalati dall'autore in racconti e romanzi, tra il cui il più famoso, di carattere storico, è la "Cronaca di Visoko" (1919), tradotto anche in italiano. Qui lo scrittore era nato nel 1851, e qui visse molti dei suoi anni, in un'antica dimora di campagna oggi trasformata in museo, non lontano dalla quale sorge la cappella con la tomba di famiglia in cui dal 1923 riposa egli stesso.
Rappresentante di quella che viene chiamata la letteratura slovena del risveglio nazionale, Ivan Tavčar, di professione avvocato, svolse però anche un'importante attività pubblica e politica. Esponente progressista, fu, oltre che narratore, sindaco di Lubiana, deputato al parlamento austriaco e fondatore di numerose associazioni, sia culturali che sportive. A lui si devono la nascita della prima associazione ciclistica e i primi campi da tennis sorti (nel 1897) in terra slovena. Per questa sua poliedrica attività sei località gli hanno conferito la cittadinanza onoraria. Anche il progetto celebrativo del centenario, che gode del patrocinio del Ministero della cultura, punta a illuminare i diversi aspetti di una personalità multiforme. In primo piano ci saranno però i suoi libri, ha osservato la presidente del Comitato per le celebrazioni dedicate al secolo dalla morte di Ivan Tavčar, Urška Perenič, perché è la sua opera letteraria quella che rimane, e costituisce uno dei pilastri del realismo sloveno.
Gli eventi si svolgeranno prevalentemente nella natale Poljanska dolina, con incontri, conferenze, visite guidate e proiezioni cinematografiche. Da un racconto dello scrittore, infatti, nel 1973 è stato tratto un film, "Fiori d'autunno", rimasto nella memoria collettiva per l'interpretazione di Milena Zupančič, attrice cult della scena slovena e prima jugoslava. Un convegno di studi è annunciato nel mese di novembre, per dare risonanza nazionale al lascito di Ivan Tavčar. E un evento è in programma anche nel parlamento viennese, in cui operò dal 1901 al 1907.