Quella proiezione pubblica, assieme ad una decina di altre, viene indicata come il punto di partenza della storia del cinema. Nell'«Uscita dalle officine«, emblematico affresco di massa, il senso della narrazione per immagini, dell'inquadratura e dei movimenti dei personaggi sono già sviluppati. L'evento teneva a battesimo un'arte che era appena nata - e rimasta - collettiva. Di lì a poco sarebbe arrivato il celeberrimo arrivo del treno al binario della stazione che provoca il fuggi fuggi generale degli spettatori che temono di essere travolti, tanto era il realismo di quella "veduta", com'erano chiamate al tempo le inquadrature cinematografiche. Un'idea che avrebbe cambiato il mondo. A tutt'oggi la bellezza di queste vedute lascia stupefatti e ci rapisce. Non sono soltanto le prime immagini in movimento che ritraggono il mondo, ma ce ne consegnano una visione straordinariamente potente e bella. E i Lumière non sono solo degli inventori, degli industriali e degli artisti, sono anche i primi programmatori della nascita e della straordinaria evoluzione della settima arte. Tra i numerosi centri che ricordano la nascita del cinema vogliamo segnalare la Cineteca di Bologna che in questi giorni festeggia i 125 anni del cinema con i film dei suoi inventori. Da ieri, sulla piattaforma »Il Cinema Ritrovato fuori sala«, sarà possibile vedere il film »Lumière! La scoperta del cinema«: 114 film di 50 secondi ciascuno - scelti dall'immenso catalogo Lumière di oltre 1.400 film - realizzati tra il 1895 e il 1905, raccontati da Thierry Frémaux, direttore dell'Istituto Lumière di Lione e del Festival di Cannes, e restaurati dal laboratorio L'Immagine Ritrovata.
(mid)