Si chiude nel segno della polemica l'operato presso il Museo regionale di Capodistria del direttore Luka Juri, ieri al suo ultimo giorno di servizio. Fine mandato anticipata di qualche mese, avendo Juri rassegnato a inizio febbraio le proprie dimissioni. A suggellare per così dire la sua uscita di scena è stata la presentazione alla stampa del ritratto del sindaco Aleš Bržan, che arricchirà - spiegava ieri Luka Juri - la collezione museale, in cui è già presente un ritratto del predecessore di Bržan, Boris Popović. Una tradizione, questa dei ritratti dei sindaci, rinverdita nel 2018, e che ora continua, ha chiosato il direttore, pur dovendo ammettere che il quadro (non ancora esposto e opera, come quello di Popovič, del pittore Rihard Lowenbein) è stato realizzato contro la volontà del diretto interessato. Come personaggio pubblico, il suo consenso era irrilevante, ha sostenuto ancora Luka Juri, trattandosi di un ritratto che ha il valore di un documento e non di un omaggio ad personam.
Diversa, come si diceva, la posizione del sindaco Bržan. Che, ha precisato ieri il Comune, ha ripetutamente manifestato al direttore del Museo regionale la propria contrarietà alla commissione del dipinto, giudicato un ingiustificato dispendio di denaro pubblico.
Comunque sia, a partire dalla giornata odierna Luka Juri non è più alla guida dell'istituzione capodistriana, che lascia dopo dieci anni, come detto anzitempo rispetto alla naturale scadenza del suo secondo mandato. In attesa della pubblicazione del bando per la selezione del nuovo direttore, il Comune intende nominare come facente funzioni l'etnologa Tina Novak Pucer, dipendente del Museo stesso.