L'accolta deliberazione è stata appoggiata dai dieci membri dei partiti di opposizione, contrari i sette del Partito democratico di Janša e del Partito Nuova Slovenia. Presente alla seduta del Comitato anche il ministro della cultura, Vasko Simoniti, che ha sostenuto la tesi dell'inadempienza dell'Agenzia per quanto riguarda la richiesta di dati da parte dell'Ufficio per la comunicazione governativo-UKOM. Come spiegato dai proponenti la convocazione dell'odierna seduta del Comitato, per voce di Lidija Divjak Mirnik del partito dell'ex premier Marjan Šarec l'ufficio governativo ha bloccato del tutto arbitrariamente il finanziamento dell'agenzia, mettendone a rischio il prosieguo dell'attività. L'ufficio per la comunicazione – ha ribadito – non ha nemmeno il diritto di richiedere all'Agenzia i dati e la documentazione in oggetto. Da qui la richiesta approvata a maggioranza di voti di risolvere definitivamente l'annosa questione entro tre giorni, anche per evitare il fermo dell'attività dell'unica agenzia di stampa pubblica della Slovenia. Ma a giudicare dalle querele inoltrate dall'Ufficio per la comunicazione nei confronti della precedente direttrice dell'Ufficio, Kristina Plavšak Krajnc, dell'attuale direttore dell'Agenzia STA, Bojan Veselinovič, e del presidente, del vicepresidete e dei membri del comitato di sorveglianza dell'Agenzia di stampa, la questione non è ancora risolta in quanto poteri e competenze tra i soggetti in causa sono ancora tutti da chiarire. Per ora l'importante è che l'Agenzia di stampa pubblica prosegui il suo operato. (mid)
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