Molteplici e anche inaspettati sono i legami dello scrittore fiammingo Stefan Hertmans con la Slovenia, dalla scoperta dei Laibach e del filosofo Slavoj Žižek fino alla passione per la musica di Tartini e l'arte di Carpaccio. "Mi affascina di questo Paese il carattere ibrido e avverto una leggerezza nel viverlo che mi piace molto", ha detto nel ricevere a Capodistria il Premio letterario euro-mediterraneo Pont 2024, conferito biennalmente dal Centro di ricerche scientiche ZRS e dalla casa editrice Beletrina per promuovere la cultura del dialogo, del multilinguismo, dell'inclusione attraverso la letteratura. Valori che Hertmans, a giudizio della giuria presieduta dalla professoressa Vesna Mikolič, incarna mirabilmente. Esponente di punta della letteratura di lingua nederlandese, nato a Gand nel 1951, narratore, poeta e drammaturgo, Hertmans (che in Italia è pubblicato da Marsilio) ha ottenuto un ampio successo internazionale con il romanzo "Guerra e trementina", un libro che si nutre delle testimonianze di chi ha vissuto l'orrore delle trincee nelle Fiandre della Grande Guerra. Ambientato all'epoca del nazismo è il più recente "L'ascesa", del quale in concomitanza con il Premio esce ora l'edizione slovena: la storia, ricostruita tra materiali d'archivio e invenzione, di un giovane fiammingo dalle umili origini, aggravate da una menomazione, che cerca il proprio riscatto arruolandosi nelle SS. Un potente affresco storico e letterario in cui, ancora una volta, la microstoria è l'emblema della tragedia del Novecento.
Ma nella cerimonia che si è tenuta ieri sera a Palazzo Tiepolo Gravisi, piccolo gioiello di architettura veneziana da poco splendidamente restaurato, Stefan Hertmans non è stato l'unico festeggiato. Riconoscimenti sono andati anche allo scrittore siriano di origine palestinese dal 2016 rifugiato in Slovenia Mohamad Abdul Munem; alla poetessa fiorentina Elisa Biagini, direttrice artistica del festival internazionale di poesia "Voci lontane, voci sorelle"; al traduttore lubianese Vasja Bratina, a cui si deve la traduzione in sloveno di numerosi autori italiani.
Negli interventi istituzionali sottolineata l'importanza del Premio Pont, omaggio a un'Istria plurale, storico crocevia di popoli e di culture, di diverse lingue tutte vissute nel quotidiano.
La manifestazione vede da quest'anno anche l'adesione dell'Unione italiana.