"Dal nostro libro chiunque può facilmente scoprire quanto cibo è sano, qual è il peso del cibo adatto a tutti e quanto deve essere la traspirazione insensibile di ogni corpo".

Con queste parole Santorio Santorio, medico a cui dobbiamo la prima intuizione del metabolismo, oltre all'uso di strumenti come il termometro, introduceva al lettore il suo "De statica medicina", il fortunatissimo trattato, pubblicato per la prima volta a Venezia nel 1614, che gli diede fama europea, facendone il precursore di quella nuova scuola medica che gli storici della medicina hanno definito "iatrofisica".

Avvicinare il pensiero di Santorio - nato a Capodistria nel 1561 e morto a Venezia nel 1636 - a un pubblico più ampio è l'obiettivo che si sono posti i curatori della traduzione dell'opera dal latino nelle tre lingue dell'Istria, croato, sloveno e italiano, pubblicata dall'Università di Zagabria in collaborazione con il Centro di ricerche storiche di Rovigno e l'Istituto IRRIS di Capodistria, con il sostegno della Regione Istriana.

La traduzione italiana, non la prima in assoluto del libro, è a cura di Matija Drandić del Centro rovignese, che in occasione della presentazione tenuta oggi a palazzo Pretorio ha sottolineato come il CRS abbia accettato con entusiasmo questo progetto e sia fiero del prodotto che ne è uscito. Di un bellissimo esempio di collaborazione transfrontaliera e di una testimonianza della multiculturalità del territorio istriano ha parlato, da parte sua, la vicesindaca di Capodistria Mateja Hrvatin Kozlovič. Considerazioni analoghe sono state espresse da Vladimir Torbica, assessore alla Cultura della Regione Istriana, secondo il quale Santorio ha abbattutto quei confini mentali che ancora ostacolano il progresso, ed è per questo che merita il monumento rappresentato da questa pubblicazione.

Completa il volume uno scritto di Marta Jurković sull'importanza di Santorio nella storia della medicina.