Ancora divisione e tensioni a Srebrenica, questa volta a causa delle elezioni locali: il blocco dei partiti bosgnacchi "Moja adresa, Srebrenica" ha invitato infatti i propri elettori a disertare le urne, aperte oggi nella cittadina bosniaca teatro nel 1995 del massacro di più di 7mila civili da parte delle truppe serbo-bosniache del generale Ratko Mladić.
Le consultazioni di oggi sono in realtà una ripetizione di quelle dello scorso 15 novembre, vinte dal candidato serbo Mladen Grujičić, ma annullate poi dalla Commissione elettorale centrale per accuse di brogli ed irregolarità durante il processo elettorale.
Per Alija Tabaković candidato sindaco di "Moja adresa, Srebrenica", la Commissione non ha però fatto abbastanza: se il voto nelle sezioni elettorali nella città verrà infatti ripetuto, la validità delle schede spedite per posta è stata invece confermata.
Secondo Tabaković, a novembre centinaia di voti per la coalizione bosgnacca sarebbero stati ingiustamente annullati perché arrivati in ritardo, ritardo di cui però sarebbe responsabile proprio la Commissione elettorale, rea di aver spedito agli elettori materiali e schede elettorali fuori tempo massimo.
I partiti serbi, riuniti intorno alla coalizione "Zajedno za Srebrenicu", hanno invece chiamato i propri sostenitori a tornare ancora una volta alle urne, per confermare quella che ritengono la regolare vittoria di Grujičić.
I candidati bosgnacchi saranno comunque presenti nelle liste elettorali, ma minacciano di non prendere possesso dei propri seggi, anche se eletti: e il risultato potrebbe essere quello di un'amministrazione comunale monoetnica serba a Srebrenica.
Francesco Martino