"Rafforzare la collaborazione per affrontare al meglio il problema e impedire danni su larga scala", è solo una delle decisioni prese a Otočec dove al centro dei colloqui si è trovata la problematica della Flavescenza dorata, fitoplasma che colpisce i vitigni di entrambi i paesi. "Già ora esiste una stretta cooperazione tra i due dicasteri" hanno detto la slovena Irena Šinko e la croata Marija Vučković che hanno annunciato tutta una serie di altre iniziative comuni di monitoraggio e prevenzione. "La segnalazione dei focolai e l'estirpazione dei vitigni sono di grande importanza per impedire il diffondersi della malattia che non si può curare", è stato detto a Otočec, dove si è parlato pure dell'attuazione del piano 2023-2027 della politica agricola comune rivolto a un'agricoltura europea più equa, più verde e maggiormente orientata ai risultati e in questo contesto sia Slovenia che Croazia - si è sentito dire- intendono rivedere i rispettivi piani strategici del PAC.
L'incontro zagabrese invece tra i ministri Ivan Malenica e Sanja Ajanović-Hovnik è stato focalizzato sulle nuove sfide che trova dinanzi un'amministrazione pubblica che vuole garantire servizi qualitativi, efficienti e accessibili. Non è mancato perciò uno scambio d'informazioni e opinioni sul percorso di digitalizzazione, sull'ottimizzazione dei processi lavorativi e sulle misure di potenziamento delle capacità operative. Particolare attenzione è stata data al settore non governativo che - hanno concordato i due ministri - è un importante interlocutore nella formulazione delle normative e delle politiche di sviluppo nazionale e locale. Oltre che dei vantaggi dell'introduzione del cosiddetto lavoro ibrido e delle regole nel settore degli appalti pubblici, la Ajanović-Hovnik e Malenica si sono soffermati pure sulla riforma del sistema salariale ed hanno espresso soddisfazione per l' ottima collaborazione nell’ambito del progetto di mobilità europea.
Lionella Pausin Acquavita