“Non è che siano stati fatti dei veri e propri errori”, ci ha detto Peppino Brienza attivista che risiede a Innsbruck, “si è trattato probabilmente più di un 'errore' di valutazione fatto l’autunno scorso quando ci sono state le prenotazioni di partite di antidoti a livello europeo. Lo stato austriaco aveva puntato su AstraZeneca, perché ai tempi non si sapeva ancora come sarebbe stato il vaccino della Pfizer- BioNTech e quale sarebbe stato l’antidoto rilasciato per primo sul mercato e quindi il governo ha rifiutato altri tipi di vaccini puntando su quello che ora in Europa è in discussione”.
“Ci si ritrova quindi in una situazione difficile”, ci spiga Brienza, “perché da un lato si sta continuando con le vaccinazioni dell’AstraZeneca, però molte persone non si presentano più all’appuntamento chiedendo di avere tempo per capire che cosa sta succedendo. Il ministro della salute, da parte sua, sta dicendo che bisogna aspettare cosa dice l’EMA, però, alcuni vanno per la propria strada. Il Buergenland, per esempio, ha sospeso l’AstaZeneca mantenendo gli appuntamenti già fissati poiché dicono di avere abbastanza vaccini degli altri produttori per tutti”
Barbara Costamagna