La premier britannica, Theresa May, ritiene ancora che il miglior modo di attuare la Brexit sia "uscire in modo ordinato dall'Unione europea e con un accordo". Lo ha affermato durante il Question Time alla Camera dei Comuni, prima di recarsi a Bruxelles per il vertice straordinario Ue sul divorzio. Secondo il primo ministro "un governo conservatore" puo' fare "un successo" di qualunche Brexit, insiste però sull'obiettivo di trovare un accordo, accusando il Parlamento britannico di aver ritardato l'uscita non ratificando - fino ad ora - nessuna intesa.
A poche ore dal summit Ue, i falchi Tory brexiteer hanno affermato di essere pronti a far ricorso presso le corti del Regno Unito ed eventualmente ad impelagare l'Ue nelle incertezze di una battaglia legale contro una possibile decisione di Bruxelles riguardo una proroga più lunga della Brexit. Lo si evince da una lettera aperta al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, inviata dal veterano del gruppo conservatore a Westminster ed euroscettico storico, Bill Cash, che definisce "probabile" un ricorso immediato di fronte alle Corti del Regno Unito. Secondo le sue parole il governo britannico ora è vincolato legalmente a far uscire il Regno dall'Unione sulla base della legge attuativa della Brexit approvata dal Parlamento di Westminster nel 2018.
Intanto i leader dei 27 paesi Ue, nel tardo pomeriggio a Bruxelles discuteranno riguardo la nuova data della Brexit. Media internazionali, citando fonti europee, affermano che l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea potrebbe essere rinviata addirittura al 30 marzo 2020, nonostante la premier May abbia chiesto uno slittamento fino al 30 giugno prossimo. L'obiettivo comunque rimane quello di allontanare un eventuale no deal e le conseguenze per l'economia europea e quella britannica che vi potrebbero derivare. Alcuni Stati Ue sarebbero pronti ad una proroga fino al 2020 inoltrato, il Consiglio europeo potrebbe concedere tempo fino alla fine dell'anno, la Gran Bretagna, però, in questo caso, dovrà prendere parte alle elezioni europee. Il secondo slittamento, infine, potrebbe essere anche molto corto, dal 12 aprile fino al primo giugno.
E. P.