All'arrivo a Bruxelles per il vertice straordinario, il premier sloveno Janez Janša si è subito adoperato per sanzioni quanto più dure nei confronti della Russia per l'invasione dell'Ucraina. È importante, così Janša, che le autorità russe sentano che il prezzo da pagare per questa aggressione sarà effettivamente molto alto. Al contempo il premier sloveno ha sollecitato un forte impegno per aiuti all'Ucraina e alla sua popolazione. Janša ha salutato la decisione della Germania di bloccare il progetto North Stream 2; “un fatto che cambierà radicalmente le carte in tavola, ma bisogna andare oltre in quanto ci siamo svegliati in una Europa diversa”, così ancora il premier sloveno, “e dobbiamo agire tenendo conto della nuova situazione”.
In precedenza, Janša aveva anche ribadito il proprio impegno per garantire all'Ucraina la prospettiva di adesione a pieno titolo all'Unione Europea. A tale scopo si è attivato assieme al premier polacco Morawiecki inviando una lettera ai vertici dell'UE, ottenendo il sostegno di altri paesi. In merito alla pianificata visita a Kiev, programmata per ieri e oggi, non è stata cancellata, ha spiegato, ma soltanto rinviata, per motivi di sicurezza e per la concomitante riunione straordinaria dei leader europei. A proposito di sicurezza, Janša ha detto che se ne è parlato alla riunione d'urgenza del governo sulla crisi ucraina, dopo l'invasione della Russia. Rilevato che anche per la Slovenia, come per altri paesi, si presentano rischi di attacchi cibernetici, già registrati in Europa e che senza ombra di dubbio arrivano dal Cremlino. Aziende che operano in infrastrutture critiche sono già state messe al corrente di questi pericoli ha spiegato il premier. Per quanto riguarda i cittadini sloveni ancora in Ucraina, sono tutti al sicuro e in contatto con l'ambasciata a Kiev. Alcuni hanno cercato di lasciare la capitale utilizzando le arterie stradali, risultate però intasate, pertanto sono tornati indietro. L’attività consolare all'ambasciata è sospesa, l'ambasciatore resta comunque a Kiev hanno fatto sapere dal Ministero degli Esteri. Andrej Šter ha spiegato che al momento risulta impossibile offrire assistenza consolare sull'intero territorio dell'Ucraina.
Delio Dessardo